Allora, ormai che abbiamo saccheggiato lo shop di Tenoha durante la visita alla mostra “Storie di donne samurai” dovrebbe esservi chiaro, quindi continuiamo a mostrarvi con orgoglio i nostri acquisti.
Questo libro, “Spiriti e Creature del Giappone” è una raccolta di racconti scritti da Lafcadio Hearn e illustrati dal fantastico Benjamin Lacombe.
Pensate solo a quanto è multiculturale un libro scritto da uno nato in grecia, cresciuto in Inghilterra, espatriato negli Stati Uniti per approdare infine in Giappone, illustrato da un francese e edito dalla casa editrice Italiana “Ippocampo”.
Basterebbe questo a incuriosirvi ma vogliamo fare un passo oltre e spiegarvi come Hearn, che vi abbiamo già presentato nel precedente articolo, aveva scoperto le storie degli spiriti e delle creature del folklore giapponese di cui poi scrisse.
Lafcadio nei suoi pellegrinaggi in giro per il mondo aveva già visitato la Martinica e le Indie Occidentali Francesi ma fu solo nel 1890 che sentì parlare del Giappone da una collega giornalista, Elisabeth Bisland, che era recentemente tornata da un giro del mondo.


Elisabeth aveva raccontato a Lafcadio che il Giappone era un paese da sogno, pulitissimo e in cui le persone non erano ancora state inquinate dalla civiltà occidentale. Irretito da questa descrizione il nostro buon Lafcadio si fece inviare, come corrispondente del giornale per cui lavorava, a Yokohama ma subito dopo lasciò quell’impiego e trovò invece un posto da insegnante di inglese.
L’anno successivo Lafcadio, su raccomandazione di un amico, sposò una donna giapponese, Setsuko Koizumi.
Purtroppo Lafcadio parlava pochissimo il giapponese e Setsuko non capiva nemmeno una parola di inglese ma come sempre, quando due persone si intestardiscono a voler comunicare, un modo lo trovano lo stesso.
I due svilupparono alcuni segni e parole, comprensibili a entrambi, che potevano usare per un rudimentale dialogo e da lì, con il tempo, riuscirono a comprendersi.
Anche se il giapponese di Lafcadio, che nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza Giapponese con il nome di Yakumo Koizumi, era migliorato nel tempo e Setsuko era diventata più brava a comprendere il marito, la scrittura giapponese non fu mai accessibile al nostro scrittore.
Fu così che Setsuko, forse per poterlo intrattenere, cominciò a leggere (e farsi raccontare da amici e vicini) favole tradizionali che poi narrava al marito, che a sua volta le scriveva e pubblicava in inglese per far conoscere quell’ignota cultura in occidente.
Certo, sono storie che sono state riportate in uno stile romantico e solenne ma pensate per un momento a come sono giunte fino a noi: lette dal giapponese o raccolte a voce da una moglie innamorata per essere raccontate al marito, scritte con l’intento di farle conoscere a tutti e di tramandare qualcosa che probabilmente Yakumo Koizumi riteneva importante, pubblicate alla fine dell’ottocento e arrivate ora, nel ventunesimo secolo, in questa bella veste grafica.
In pratica questo non è solo un libro ma, per il modo in cui è arrivato fino a noi, è quasi magia e potrete vederla anche meglio sul nostro video!

Per approfondire:
L’angolo dello shopping:
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Penso proprio che prenderò questo libro, non può davvero mancare ad un amante del Giappone come me!
No, infatti non può. Lo sento da qui che ti serve! 😂
Kry stai diventando romantica? Sarà il caldo, non è da te eheheh. Io sono la romanticona qui, e questa storia è bellissima, mi sono quasi commossa. Adesso vado a vedere il video!
Deve essere il caldo… non c’è altra spiegazione!😂