Parma

Varano de’ Melegari – Parenti serpenti e potature

Panorama del castello di Varano de' Melegari (Parma - Emilia-Romagna). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri

Lo stato sconosciuto

Abitiamo a Parma da quando siamo nati, ci piace la storia e, nonostante ciò, ci siamo persi fino ad oggi che ad un certo punto il territorio che ora fa parte della nostra provincia era frammentato in più stati.

Nulla di strano, penserete, perché l’Italia tutta è stata per lungo tempo divisa in piccoli stati feudali, ma noi siamo rimasti sorpresi da questa scoperta perché eravamo convinti che fosse tutto ducato di Parma e Piacenza e non c’eravamo mai posti la domanda su cosa fossero, sulle antiche cartine, quelle due bolle proprio lì, sull’Appennino.

E così abbiamo scoperto l’esistenza dello Stato Pallavicino e dello Stato Landi. Del primo vi parleremo in questo articolo, mentre approfondiremo il secondo nell’articolo sul castello di Bardi.

Allora, partiamo dai Pallavicino che danno il nome a questo staterello che, nonostante le dimensioni ridotte, era piuttosto ricco.

I Pallavicino erano una grossa famiglia nobiliare composta da molti rami che aveva possedimenti frazionati in questa zona.

Stemma dello stato Pallavicino al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Lo stemma sopra questo camino è quello della famiglia Pallavicino
Mastio del castello di Varano de' Melegari (Parma - Emilia-Romagna). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Mastio del castello di Varano de’ Melegari

Niccolò il potatore

Il mastio di Varano de’ Melegari era, per esempio, un forte a difesa delle vie commerciali che collegavano l’Emilia con la Liguria e la Toscana e quindi con il mare. Se ne hanno notizie già intorno al mille ma la svolta per questo castello, e anche per il ramo della famiglia che lo possedeva, arrivò con Niccolò Pallavicino nel quattordicesimo secolo.

La famiglia Pallavicino non era esattamente composta da un sacco di cugini che si amavano indefessamente ma era più un nido di serpi che cercavano di farsi le scarpe gli uni con gli altri e Niccolò, in questo gioco di intrighi e complotti, era piuttosto abile.

Come prima cosa il Niccolò si guadagnò il favore di un potente alleato, Bernabò Visconti che allora dominava Milano, e da lì cominciò a tramare contro la sua famiglia.

O il Niccolò era un genio dell’intrigo o ebbe un culo pazzesco perché, come prima cosa, si impossessò delle saline di Tabiano (e vi ricordiamo che il sale al tempo era un bene davvero moooolto prezioso) che erano state acquisite alcuni anni prima dai Pallavicino di Scipione.

Scalone al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Lo scalone di accesso al primo piano fu aggiunto solo quando il castello divenne residenziale perchè prima i soldati salivano tramite scale di legno o corda.
Tavolo del cerusico al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
La simpatica postazione di un cerusico. Simpatica finchè non ne hai bisogno, ovviamente!

Niccolò le ottenne probabilmente con l’accordo del nipote, Francesco Pallavicino di Scipione, in cambio dell’aiuto nel potare un altro ramo della famiglia, quello dei Pallavicino di Bargone.

L’attentato ai Bargone andò alla grandissima e Francesco ereditò tutte le loro terre ma poi il Francy morì e il Niccolò ereditò tutto, ma guarda un po’ che combinazione!

Insomma, con questa attenta potatura dei rami famigliari Niccolò stava ingrandendo i suoi territori finché un bel giorno una donna incinta si svegliò con gli ormoni dalla parte sbagliata e mise un freno alle sue ambizioni.

La donna era Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti (una tizia a cui di certo dedicheremo prima o poi una articolo a parte perché se lo merita), che chiese ‘gentilmente’ al marito di farle dono delle saline di Tabiano.

Bernabò aveva poche carte da giocare quando sua moglie chiedeva qualcosa, perché era più un mastino lei di suo padre che faceva davvero di nome Mastino (di questa famiglia con nomi di cani abbiamo parlato nel nostro articolo su Soave sue siete curiosi!) e così il povero Visconti si vide costretto a togliere all’alleato Niccolò quella zona che si era guadagnato con l’ammazz… ehm… con il sudore della fronte!

Uno scranno al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Uno scorcio delle stanze del castello
Cortile e mastio del castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Cortile del castello e mastio

Dopo di allora il Niccolò e il Bernabò non furono più tanto amici e nemmeno tanto alleati e il Pallavicino dovette riconsiderare le sue politiche e tornare a ingraziarsi la famiglia restante, i Pallavicino di Busseto e di Ravarano-Zibello, fino a quando non comparve sulla scena politica Gian Galeazzo Visconti che, con un abile colpo di mano, prese il posto di Bernabò.

Sia il Niccolò sia il Gian Galezzo si erano fatti strada nella vita tramando contro i propri famigliari e su questo bel terreno comune costituirono una nuova alleanza.

Si vocifera, anche se nessuno lo sa per certo, che le brillanti soluzioni costruttive del castello di Varano de’ Melegari siano state frutto del genio militare del Gian Galeazzo, che era diventato un buon amicicio del Niccolò.

Se guardate il castello dall’alto potrete infatti notare che nella parte davanti, dove si dovrebbe trovare l’ingresso principale ci sono, unico caso in Italia, ben tre torri e l’ingresso è defilato sul lato della torre centrale in modo che non potesse essere attaccato dai nemici tramite mezzi da assedio e non potesse nemmeno essere sfondato con degli arieti perché lo spazio, tra una torre e l’altra, era troppo scarso per usare tali attrezzi.

Torri del castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Le tre torri che proteggono l’ingresso principale del castello

Questo geniale stratagemma architettonico, unito al fatto che la costruzione sorgeva su una roccia e quindi non era possibile conquistarla scavando da sotto, resero il castello di Varano de’ Melegari inespugnabile e infatti, nel corso dei secoli, non fu mai preso con la forza e ogni volta che passò di mano fu grazie ad abili trattative politiche.

Nel frattempo di buon Niccolò, che aveva di nuovo le spalle coperte da un amico potente, si era ritrovato ad avere un piccolo problema: sua moglie gli aveva prodotto solo figlie femmine.

Un altro avrebbe potuto credere che questo fatto fosse uno svantaggio ma Niccolò invece si avvicinò a uno dei suo parenti, Giovanni di Ravarano, che si trovava nella stessa situazione e gli offrì un fantastico accordo: se uno dei due fosse morto senza un erede maschio mentre l’altro fosse riuscito ad averlo, quel figlio avrebbe ereditato tutto.

Il Giovanni non era così fesso da non rendersi conto che il Niccolò aveva già fregato buona parte dei loro parenti, quindi era comprensibilmente sospettoso e in più prese la cosa come una specie di gara, tanto che arrivò a ordire l’aborto della moglie di Niccolò pur di impedirle di mettere al mondo un figlio maschio.

Ingresso del castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Il portone principale del castello sul fianco della torre centrale

Quello che il Giovanni non aveva compreso era che il Niccolò un figlio maschio ce l’aveva già bello che pronto, anche se non era nato da sua moglie. Il piccolo Rolando infatti era stato legittimato giusto l’anno prima del buon amico del Niccolò, il Gian Galeazzo.

Le congiure continuarono e alla fine Niccolò morì come era vissuto: ucciso insieme alla moglie per mezzo del veleno.

Armi e armature al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Armi e armature al castello di Varano de’ Melegari
Salone del castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Salone d’onore del castello

Ascesa e declino di uno stato

Suo figlio Rolando però si dimostrò in fretta un degnissimo erede, tanto che ottenne l’appellativo di “Il magnifico” e non solo aggiunse altre terre a quelle ereditate ma continuò l’attività di giardinaggio del padre potando il ramo Pallavicino di Zibello e accaparrandosi così anche quei territori.

Con questo bel pezzo di terre che andavano dal Po fin quasi ai valichi appenninici, il Rolando ottenne dall’imperatore il riconoscimento ufficiale dello Stato Pallavicino e, nonostante i moltissimi conflitti che dovette affrontare, riuscì a mantenerlo intatto senza problemi. Purtroppo c’era un punto sul quale non era stato attento quando il padre Niccolò gli aveva spiegato come fare le potature famigliari e così compì un errore TERRIBILE e mise al mondo ben sette figli maschi.

Appena i suoi pargoli raggiunsero l’età della ragione il Rolando si rese conto che alcuni di questi, compreso il suo primogenito, erano dei cretini (anche se lui, con cuore di padre, li definì solo “disobbedienti”) e si premurò di lasciare il suo regno, indiviso, in eredità ai quattro figli con un minimo di intelligenza.

Cella del castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Accesso al mastio
Stemma dei Lavacher al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Lo stemma della famiglia Lavacher sul pavimento del Salone d’Onore

Come sempre in questi casi il corpo di Rolando era ancora caldo che già i figli si stavano scannando per avere le terre migliori e così lo Stato Pallavicino si disgregò e il castello di Varano de’ Melegari finì in mano proprio al Niccolò, quel primogenito di Rolando che era stato una tale delusione.

Le ricchezze dei vaccari

Nonostante lo Stato Pallavicino fosse durato poco questa famiglia continuò a possedere il castello di Varano fino agli inizi dell’ottocento. Successivamente passò di mano un paio di volte e poi finì acquistato dalla famiglia Levacher che vi visse per circa un secolo.

Soffermiamoci ora un attimo su questa famiglia il cui nome significa letteralmente, in francese, i vaccari (o bovari se volete essere più fini) e il cui stemma, visibile anche nel Salone d’Onore del castello, è proprio una vacca dorata.

Forse a causa di questo stemma, o forse per il fatto che la proprietaria del castello, Adeline Levacher, era sempre pronta a spendere e spandere per organizzare grandi feste e per mantenere uno stile di vita stravagante, le genti del circondario si fecero l’idea che “la contessa”, come veniva chiamata, stesse dando fondo a tutti i suoi soldi per far fondere un vitello d’oro.

Altri pensavano invece che il vitello d’oro la sua famiglia lo avesse già e fosse proprio lo stesso nominato nella Bibbia ma in entrambi i casi, dopo la sua morte e anche in tempi recenti, pare che in molti, sentendosi dei novelli Indiana Jones si siano introdotti più o meno legalmente nel castello di Varano de’ Melegari sperando di riuscire a trovare questo inestimabile artefatto.

Oltre lo specchio

Oggi il castello di Varano è in gestione all’associazione culturale “Oltre lo specchio” che organizza le visite guidate (e anche molti altri eventi) nelle sale del castello e la guida che ci ha accompagnati alla scoperta di questo posto, Elisa, ci ha garantito che stanno ancora setacciando ogni pertugio alla ricerca del prezioso vitello.

Ci ha anche giurato che, in caso qualcosa di simile fosse ritrovato, ce lo farà sapere immediatamente.

Tramite cartolina.

Da una qualunque isola senza estradizione e che sia anche un paradiso fiscale.

Noi però non ci limiteremo ad attendere notizie col fiato sospeso ma ricorderemo a Elisa, e a tutti gli altri membri dell’associazione Oltre lo Specchio, questa promessa partecipando prossimamente ad alcuni dei loro eventi perchè ci sembrano davvero interessanti!

Boccali al castello di Varano de' Melegari a Parma in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri
Alcuni arredi al castello di Varano de’ Melegari

Per adesso abbiamo visto in calendario un’escape room, o meglio un “escape castle” dal titolo “il segreto dei templari” ma potete controllare sul loro sito per restare sempre aggiornati sulle novità e, se vedete qualche evento di cui vorreste un articolo su questo blog, fatecelo sapere e saremo felici di andare a provarlo per voi!

Per approfondire:

Informazioni pratiche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe anche interessarti...