Pronti, partenza… via!
Non eravamo mai stati in Polonia.
No, ovviamente stiamo mentendo perché la Polonia confina con la Repubblica Ceca, dove andiamo spessissimo e ad un certo punto il Teo, che ha gusti deprecabili in fatto di regali, ha chiesto per il suo compleanno di visitare Auschwitz… una botta di allegria, insomma.
Quella visita però era stato il nostro unico sconfinamento in Polonia fino ad ora, così non sapevamo bene che cosa aspettarci anche perché amici, parenti e conoscenti ci hanno dato le dritte più disparate tra cui:
- OMMMMIODDDIOOOO non lo fate! C’è la guerra!
- Le polacche sono fighe ma non come le russe, perché non andate in Russia?
- Ricordatevi di fare tutto il tour sulle tracce di Giovanni Paolo II!
Ovviamente alla prima affermazione abbiamo risposto: “Hey, ma non è mica l’Ucraina. Sì, vabbè, confina con l’Ucraina ma l’Italia ha confinato con la Jugoslavia per tutta la durate delle guerre e noi mica ce n’eravamo accorti, no?

Alla seconda domanda invece abbiamo riutilizzato la prima affermazione come risposta perché ci sembrava sensata e alla terza richiesta abbiamo detto di sì con convinzione perché ai genitori certe verità (ovvero che a noi del tour di Giovanni Paolo II fregava poco) non vanno dette.
Fatte queste premesse vogliamo partire parlando non di un posto in Polonia come facciamo di solito ma di qualcosa di diverso: in questo articolo, infatti, prenderemo in considerazione i nostri molteplici shock culturali e vi daremo alcuni consigli/suggerimenti su cose che abbiamo trovato particolarmente comode.
Partiamo dal solito shock culturale tipicamente italiano per rassicurarvi tutti: anche in Polonia NON C’E’ IL BIDET MANNAGGIA LA MISERA! Non ce lo aspettavamo ma è sempre bello sperare, no? Comunque abbiamo manifestato il nostro scontento almeno una volta al giorno, giusto per nazionalismo.
Per il secondo shock culturale italiano invece abbiamo buone notizie e siamo felicissimi di dirvi che IL CAFFE’ E’ NORMALE. Diciamo davvero. E’ normale come lo prendereste al bar sotto casa vostra e non dovrete girare come scemi per trovarne uno decente perché quasi ovunque, chiedendo un espresso, potrete ottenere un caffè che va dal discreto al buono esattamente come da noi, con anche il bicchiere d’acqua d’ordinanza. Lo potete chiedere tranquillamente al bar, al ristorante, al pub… e lo otterrete! Quindi sì, in Polonia c’è il caffè! In Polonia c’è vita anche nelle prime ore del mattino e senza malumori!


Dopo aver passato questi primi scogli insormontabili dell’italiano in vacanza passiamo alla solita domanda tipica dei nostri connazionali quando torniamo dall’estero: “Come si mangia?”
Ecco, il cibo è stato per noi, che siamo di Parma e siamo cresciuti a tortelli e guanciale di maiale in umido, un grosso shock culturale perché tra Cracovia e Breslavia, nella zona che abbiamo visitato, i piatti tipici sono… tortelli e guanciale! Ci sentivamo quasi ridicoli a ordinare al ristorante le stesse identiche cose che ordiniamo a casa, giuriamo!
Allora, i tortelli non sono proprio uguali perché da noi sono ripieni di ricotta e bietole mentre in Polonia si trovano con un formaggio locale un po’ più saporito e spinaci e, ovviamente, i Polacchi non hanno la mano delle “rezdore” emiliane quando si tratta di buttare una dozzina di uova in un chilo di farina per fare la pasta e ne fanno invece un uso più minimale, cosa di cui il nostro colesterolo ringrazia sentitamente.
Il guanciale di maiale invece è davvero, davvero, davvero identico. Pare la ricetta della nonna senza se e senza ma, quindi chi è abituato in Italia a questo genere di cucina si troverà perfettamente bene.


I tortelli in Polonia si chiamano Pierogi e in realtà li fanno anche con pieni diversi, come quelli con la carne (guarniti con ciccioli croccanti; una roba da sbavare come un cagnone e che di certo proveremo a fare pure noi a casa perché erano ottimi), ma ci sono anche molti altri piatti tipici con ricette meno simili alle nostre che comunque ci sono piaciuti molto.
La birra invece ha una nota a parte perché abbiamo trovato quasi ovunque molte lager o ipa un po’ più corpose rispetto a quelle delle vicine Germania e Repubblica Ceca. Buone ma non da berne a litri, a nostro parere.
Anche sul fronte delle colazioni dolci, tipiche dell’Italiano in ferie, nessun problema! In molti posti hanno le brioche ma se non le avessero troverete facilmente delle fantastiche pasticcerie vi serviranno torte golosissime. Per i più tradizionalisti sono consigliati invece i Paczi che altro non sono che bomboloni. Li hanno anche con la crema, come quelli a cui siamo abituati, ma sono più tradizionali con la marmellata!
Il clima
Espletati i commenti sul bidet, caffè e cibo, che sono la Santa Trinità intoccabile per tutti noi, passiamo a parlare del resto. Com’è la Polonia?
La prima impressione, essendo partiti dalla Pianura Padana in pieno luglio, con temperature che normalmente si usano per cuocere gli arrosti in forno ma con un’umidità che garantisce un’ottima crescita di muschi e licheni sotto le ascelle, è stata quella di atterrare IN PARADISO!
Un sospetto lo avevamo già avuto quando ci siamo accorti, prenotando gli alloggi, che quasi nessuno aveva l’aria condizionata, ma all’arrivo il clima ci ha confermato che qui non ce l’hanno perché non serve!
Di giorno abbiamo trovato giornate sui 27° che però scendevano a 20°-21° alla sera. Una roba da felpa e pantaloni lunghi, insomma. Ribadiamo: per noi che soffriamo il caldo questo è IL PARADISO!
Certo, abbiamo preso qualche giorno di pioggia ma visto che non dovevamo rispettare orari precisi non è stato un gran problema e con un ombrello e una cerata ce la siamo cavata benissimo. In più il clima uggioso ci ha anche permesso di goderci qualche bevanda calda, qua e là.


Varie ed eventuali
La cosa incredibile è stata che anche con la pioggia il traffico non si è mai intasato. Nessuna coda, strade dignitosamente sgombre, tutti che rispettano le distanze di sicurezza sulle superstrade e, cosa quasi inquietante, tutti che si fermano alle strisce pedonali e ti fanno passare se ti vedono a lato strada. Sembra una magia: ti fermi vicino alle strisce e le auto si bloccano per te… lo sappiamo che dovrebbe funzionare così, e magari dove abitate voi questa cosa funziona, ma per noi è stato uno shock! Ci sembrava quasi che avessimo in mano una bacchetta magica o un telecomando!
Sui lati negativi invece in Polonia, come in molti paesi del nord Europa, la presenza di imposte o tapparelle è minima e le tende che abbiamo trovato nei nostri alloggi raramente erano oscuranti, quindi se siete di quelli che vogliono dormire al buio vi conviene portarvi una mascherina.
Passando di palo in frasca arriviamo a parlare della situazione in giro per le città che è semplicemente ideale: mezzi pubblici che passano di frequente, di giorno e di notte, un’atmosfera che da sicurezza con tante donne e ragazze che girano da sole anche di notte senza che nessuno le disturbi.
Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica e un po’ di ubriachi da parco li abbiamo incrociati ma, anche in quel caso, sembravano davvero inoffensivi a giudicare dalle nonne con nidiata di nipotini sulle panchine a fianco che non li hanno nemmeno degnati di una seconda occhiataccia.
Un paese per famiglie
E poi arriviamo alla situazione famiglie: non sappiamo se sia davvero così ma abbiamo avuto l’impressione che ci siano in giro davvero tantissime famiglie giovani con ben più di un figlio. Tutti i luoghi turistici erano a misura di famiglia con bambini, con molte attrazioni per i più piccoli, giochi, divertimenti e attenzioni di ogni genere compresi fasciatoi in quasi tutti i bagni pubblici, una roba che da noi non la si vede nemmeno nei film di fantascienza.
E tutte queste famigliole le abbiamo incrociate in giro per castelli e palazzi, a voler ribadire che qui il turismo interno è una realtà consolidata, tanto che in alcuni posti che noi ritenevamo molto turistici (tipo un castello usato per le riprese di The Witcher) non c’erano nemmeno menù in inglese nonostante la sovrabbondanza di chioschi e chioschetti che vendevano le solite cianfrusaglie acchiappa turisti e, in molti casi, acchiappa bambini.


E tra i prodotti preferiti dai bambini ci sono sterminati banchetti che vendono enormi peluche di candide oche. Questa cosa ci ha lasciati interdetti, perché non capivamo da dove saltasse fuori questa passione per le oche, poi abbiamo cercato su internet e abbiamo scoperto che un Tiktoker ha fatto dell’oca Pipa, che vive sul lago di Tarnobrzeg, una vera e propria star e ora tutti i bambini desiderano, se non l’oca in piume e ossa, almeno il suo peluche!
Tra un banchetto strabordante di oche e l’altro, se volete un pasto veloce vi consigliamo gli Zapiekanka, che sono l’alternativa locale ai panini. In pratica è una baguette tagliata per il lungo e farcita con funghi e formaggio ma anche con altre cose come salsiccia o pomodori a seconda dei casi. Costano pochissimo e sono ideali se non volete fermarvi per un pranzo completo.
Il concerto dei Rammstein a Chorzów
Ora faremo un’ammissione: in realtà non avevamo programmato di andare in Polonia questa estate ma volevamo vedere il concerto dei Rammstein. Purtroppo ci siamo svegliati tardi e i biglietti per la tappa italiana erano già tutti esauriti e così anche quelli per la Germania… però il nostro amico Ticketmaster ci ha suggerito il concerto a Chorzow, in Polonia, e così abbiamo deciso che poteva essere una buona idea passare in loco una decina di giorni e farci pure il concerto.
E qui arriviamo a un’altra cosa che ci ha piacevolmente scioccati: il concerto dei Rammstein in Polonia è un evento per famiglie. Genitori con figli preadolescenti, nonni con nipoti… in zona pit, appoggiata alle transenne sotto il palco, le telecamere hanno inquadrato più volte una signora di una certa in abito da sera, che se ne stava bel bella a guardarsi il concerto! E non era nemmeno un unicum perché di gente over 70 ce n’era tanta, come anche under 15.
Aiutava di certo il fatto che il pubblico fosse enormemente più composto di quanto sia normale da noi: per esempio nei posti a sedere la gente è rimasta TUTTA seduta per TUTTA la durata del concerto. Abbiamo visto due ubriachi provare ad alzarsi in piedi per una canzone ma gli altri li hanno rapidamente fatti sedere nuovamente. Anche in platea tutti sembravano composti, senza folla che spinge avanti, indietro, a destra e a manca e con un certo rispetto delle distanza interpersonali anche nella ressa. Se non l’avessimo visto con i nostri occhi non ci avremmo mai creduto. MAI!
E sempre sul concerto c’è anche da dire che noi, sapendo che saremmo stati in 60mila nello stadio della Slesia, avevamo messo in conto che a concerto finito ci sarebbero volute un bel po’ di ore per tornare al nostro appartamento (che tra l’altro era a un’ora d’auto). Invece, anche in questo caso, è sembrata una vera magia perché il concerto è finito poco dopo le undici e in un’ora e mezza eravamo a letto… ora non so se voi siete pratici di certi eventi ma se fossimo stati ad un concerto alla RCF Arena di Reggio Emilia, che dista 40 minuti da casa nostra, siamo praticamente certi che non saremmo arrivati a casa prima delle 4 di notte perché tutte le strade si sarebbero bloccate e saremmo invecchiati in coda, mentre a Chorzow tutto è sembrato facile e, una volta usciti dal parcheggio e arrivati alla superstrada, il traffico era già sparito. Ripetiamo: MAGIA!
Okay… forse questa magia è un po’ aiutata dal fatto che i Polacchi credono nelle file per uno, che noi invece già fatichiamo a creare in prima elementare nonostante le insistenze (inutili) delle maestre, perché tutti sanno che siamo geneticamente modificati per credere che la fila abbia la forma di un cuneo, con un primo, due secondi a pari merito, tre terzi… e così via…


La lingua
Ah, già! Quasi ci scordavamo della lingua! Il polacco è assolutamente una lingua incomprensibile, tanto che una delle nostre guide, durante una visita, ci ha spiegato che non è insolito che i bambini seguano lezioni con i logopedisti per imparare a pronunciare correttamente alcune parole. Il lato positivo è che nelle città più grandi, come Cracovia o Breslavia, tutti parlano inglese e i menù si trovano in più lingue. Se però cercate l’italiano allora disilludetevi perché qui le lingue straniere più diffuse sono l’ucraino, il tedesco e il ceco e solo le attrazioni davvero molto frequentate hanno anche guide e audio guide in altre lingue. Noi per esempio le abbiamo trovate alle miniere di sale di Wieliczka, al castello di Wawel a Cracovia e al Panorama di Raclawice a Breslavia ma in nessun altro posto.
Anche se l’italiano è poco diffuso e anche se la lingua locale è incomprensibile, bisogna dire che i polacchi che lavorano nelle zone turistiche si fanno capire senza problemi e anzi, in alcuni casi vi parleranno tranquillamente cose se li capiste. In questi casi fate come noi: annuite e rispondete in italiano come se aveste compreso… per qualche strana ragione di solito funziona!


Moneta e pagamenti
Ma in tutti questi posti che abbiamo visitato e dove spesso non parlavano nemmeno inglese, come abbiamo pagato? Ma con la carta, ovviamente! Il cashless è un’utopia in Italia ma una realtà consolidata in Polonia, tanto che addirittura alcune toilette a pagamento (costo 50 cent) si potevano pagare comodamente con carta! Un caffè al baracchino del castello? Carta. Mezzi pubblici? Sali e paghi alla macchinetta con il g-pay già aperto su google maps!
Noi non abbiamo cambiato i soldi prima di partire e non abbiamo mai ritirato Zloty (la moneta ufficiale della Polonia) nemmeno una volta. Non sappiamo nemmeno che aspetto abbiano le banconote polacche perché proprio non le abbiamo viste! Solo in un paio di parcheggi, che ci sono sembrati abbastanza improvvisati, ci hanno richiesto un pagamento in contanti ma, in entrambi i casi, hanno accettato tranquillamente gli euro e ci hanno dato il resto in euro.
Taxi e Uber
Altra cosa bella della Polonia (e di molti paesi che non sono l’Italia) sono gli Uber che qui costano davvero pochissimo! Una corsa in notturna da una parte all’altra della città costa sui cinque euro e il vostro Uber arriverà in pochissimi minuti. Unico neo a questo discorso è la zona dell’aeroporto di Cracovia dove evidentemente vigono accordi diversi tra i vari taxisti perché, anche se cercate di chiamare un Uber, tutti rifiuteranno la vostra richiesta e vi troverete costretti a prendere un taxi normale con tariffa normale che, manco a dirlo, non è certo economica come quelle degli Uber!
Se dall’aeroporto preferite un taxi ai mezzi pubblici, per non farvi sciacallare troppo il nostro consiglio è quello di controllare le tariffe esposte sui finestrini e di confrontarle, prima di scegliere un taxi da prendere!
E questo è tutto ma, nelle prossime settimane, torneremo ad ammorbarvi con tutte le strane storie dei luoghi che abbiamo visitato in questo bellissimo paese!

Per approfondire:
Informazioni pratiche:
L’angolo dello shopping:
(in qualità di affiliati Amazon otteniamo dei guadagni dagli acquisti idonei)
Non sono ancora stata in Polonia, dalla tua descrizione sembra tutto molto facile, comodissimi uber e i pagamenti, pazzesco poi che anche sul mangiare non ci siano problemi, insomma un viaggio che si deve fare al più presto. In effetti sogno Cracovia da tempo chissà che non mi convinca quanto prima, è che ho sempre troppe mete in testa e poco tempo!!!!
Non solo ho trovato la Polonia un viaggio estremamente facile ma è anche comoda per un week end perchè per Cracovia, Breslavia e Varsavia ci sono continuamente aerei low cost! Ho già una mezza idea di tornarci…
E i pierogi dolci li avete asseggiate? Io ho un’amica polacca che me li ha fatti, sapore interessante, ma non ne farei scorpacciate.
Per quanto riguarda il bidet… mi avete dato una terribile notizia, potrebbe farmi desistere dal visitare la Polonia! Nemmeno il doccino c’è?
Sì, i pierogi dolci li abbiamo assaggiati ma ammetto che preferisco sempre il salato, quindi i miei preferiti restano quelli di carne!
Il bidet è sempre un dramma e di doccini non c’erano nemmeno l’ombra… noi però siamo sempre soggiornato in appartamento e non so se negli alberghi la situazione sia dviersa (ma sospetto di no…😭)
Mi sono rivista in molti shock culturali che avete descritto…ahahah davvero simpatico! La Polonia secondo me è probabilmente un pò sottovalutata come destinazione, io vorrei andare al più presto, temo un pò il clima rigido in autunno/inverno (periodo in cui posso viaggiare) ma sicuramente ne varrebbe la pena!
Purtroppo, essendoci andata solo d’estate, non ho idea di come sia il clima in inverno ma viste le molte attrattive anche in interni, io farei un tentativo se fossi in te!
Piú leggevo e piú maledicevo mio marito!!! Visitare la Polonia é un mio sogno da tempo ma mio marito non é molto convinto e quindi mi sono buttata sul convincere le mie amiche, vediamo se riesco ahahah Per quanto riguarda bidet, cashless e tapparelle, direi che mi ritrovo con il paese in cui vivo e quindi sono abituata! Solo il cibo mi preoccupa un po’ ma so che i pierogi mi piacciono, soprattutto quelli farciti con la carne!
I pierogi sono fantastici ma ho apprezzato davvero anche tutto il resto delle cucina e in effetti tu, ormai abituata a certe “scomodità”, parti avvantaggiata!
Molto spesso ho avuto modo di poter acquistare un volo vantaggioso per la Polonia ma c’era quel non so che che mi frenava dal farlo…ora grazie al tuo articolo lo acquisterò alla prima occasione.
Io già non vedo l’ora di tornarci!
Mai stata in Polonia perché, oltre al clima, mi preoccupava il cibo! Ma mi hai quasi convinta a ripensarci
Il cibo mi ha davvero stupita! Non pensavo assolutamente che fosse così simile al nostro… io resto del parere che il guanciale in umido con polenta fosse identico a quello della nonna!🥰
E’ da tantissimo tempo che penso ad un viaggio in Polonia, però non sapevo che in estate le temperature fossero così gradevoli, mi aspettavo un caldo soffocante! Terrò presenti i tuoi consigli quando sarà il momento di organizzare!
Il clima mi ha piacevolmente stupita! Non so se sia stato un anno particolarmente fortunato o se sia sempre così ma, per accertarmene, ci tornerò anche la prossima estate!
Lo ammetto: leggere dell’esperienza al concerto mi ha davvero incuriosito. Questo dimostra come tutto dipenda da come si fanno le cose. È la dimostrazione che se, gestite bene, le file post concerto sono assolutamente evitabili così come altri disagi.
Guarda, sono così abituata alle file interminabili post (e pre) concerto che se non lo avessi visto con i miei occhi non ci avrei mai creduto!
Sono stata in Polonia solo una volta e, precisamente, a Varsavia nel 2019 e ho trovato questo Paese davvero ospitale e molto accogliente!
Non mi aspettavo di vedere tanta bellezza e di trovare la cucina polacca semplice, sfiziosa e davvero invitante!
Mi piacerebbe visitare Cracovia e Breslavia ma mi occorre più tempo per organizzare bene il viaggio, ovviamente da te prenderò spunto!
Siccome ricordo che sei naturalista, se riuscirai ad organizzare un viaggio in questa zona io ti consiglio di inserire nel tour il deserto di Błędów e in particolare la suggestiva passerella Róża Wiatrów (rosa dei venti) che permette di vedere un punto deseritico scenicamente circondato dal bosco. Inoltre ci sono anche i Kolorowe Jeziorka, una serie di laghetti vicini ma dai colori diversi (blu, verde, rosso, nero) che si trovano a fianco a un curioso punto di anomalia gravitazionale.
Noi purtroppo non siamo riusciti a goderci queste visite perchè la nuvola di Fantozzi in quei giorni esatti aveva deciso di accanirsi su di noi, ma nel caso ti auguro miglior fortuna!
Avete preparato praticamente una mini guida utilissima sulla Polonia, altro che quelle che si trovano su Amazon! Avete pensato di scriverne una voi? Sarebbe divertente ed interessante!
In realtà abbiamo un centinaio di guide-itinerario già scritte di quasi tutti i viaggi della nostra vita perchè siamo un filo maniaci… andrebbero risistemate e pubblicate e probabilmente con il tempo lo faremo ma per ora ne abbiamo online solo una per l’itinerario Bruges-Chambrai.
nemmeno in Polonia hanno il bidet?? Pensavo fosse una prerogrativa francese. Ormai io ho inventato ogni strategia possibile per ovviare alla sua mancanza. Non ho mai pensato alla Polonia come meta di viaggio ma vista dalla tua prospettive mi risulta piacevole. Ci faccio un pensierino
Il mondo (a parte poche nazioni) ci odia. Siamo degli incompresi alla continua ricerca del bidet che ormai è diventato il Santo Graal di ogni italiano all’estero!
Io a tutt’oggi non mi capacito di questa incredibile mancanza e di come il resto del mondo non riesca ad afferrarne l’utilità!😭
Io ho dovuto escogitare nel corso degli anni numerose acrobazie per poter ovviare alla mancanza di suddetto elemento. Addirittura sono riuscita a farlo nel lavandino..e non ti dico quando hai una bimba piccola che tragedia! tenerla in equilibrio nella doccia non è il massimo e la schiena a na certa età ne risente1
Altro che prodotti gastronomici… il bidet dobbiamo esportare, mannaggia!
In Polonia ho visto solo Cracovia e mi è piaciuta tantissimo. Anche il cibo è stata una bella sorpresa (e niente bidet nemmeno nel nostro albergo).
Sono davvero stupita per quanto riguarda il concerto: gente composta e gli ubriachi che vengono fatti sedere – incedibile. Ma ancora più incredibile la facilità con cui siete usciti dal concerto evitando le code infinite a cui siamo abituati qui!
Pensa che io avevo l’impressione (chiaramente errata) che i polacchi fossero “scatenati” in situazioni come un concerto metal ed ero anche un po’ preoccupata prima di arrivare allo stadio e invece… bravissimi, educati, composti!
Da una parte è stata una piacevole sorpresa ma dall’altra mi mancava davvero tanto l’entusiasmo italiano che porta il pubblico a spingere, urlare e cantare!