Walt Disney: 100 anni di testardaggine
ATTENZIONE: DISNEY100 – THE EXHIBITION A MONACO DI BAVIERA E’ ORA CHIUSA.
LA MOSTRA E’ APERTA A LONDRA FINO AL 21 GENNAIO 2024!
Chi si ricorda che cosa accadde nel 1923?
Nel 1923 la prima guerra mondiale era finita e mancava ancora un po’ all’inizio della seconda ma è successo altro di davvero grandioso in quell’anno per doverlo mandare a memoria come se fosse il 1492?
Noi, non sapendolo, abbiamo spulciato l’onnipresente Wikipedia e abbiamo scoperto diverse cose:
1) Uscì “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, uno di quei libri che sembrano tanto piacere alle prof di italiano (e solo a loro).
2) La famiglia Agnelli divenne azionista della Juve ma noi di calcio ci capiamo poco quindi non ci interessa.
3) Uscì il primo numero del Time che però… boh? Chissene…
4) Fu fondata la Walt Disney Company.
BOOM. Eccola lì la cosa memorabile! Sì, perché se siete tra quelli che ancora pensano che la Disney sia quella casa di produzione che fa dei filmetti a cartoni da far vedere ai bambini a Natale, allora sappiate che siete tristemente fuori dal giro e forse anche poco in contatto con la realtà.


Cento anni di Disney
La Disney oggi non è più solo un colosso dell’intrattenimento ma è la summa, o quasi, di tutto ciò che viene considerato pop culture nel senso più lato.
Dalle principesse ai supereroi, da Guerre Stellari a Indiana Jones, è quasi impossibile non imbattersi nei prodotti Disney quindi pare ovvio che, per spegnere le cento candeline, siano stati organizzati festeggiamenti degni di regnanti di altri tempi o forse di imperatori, vista la vastità di questo “Magic Kindom” che si estende su tutto il globo.
Anche solo l’annuncio di ciò che avverrà durante quest’anno è stato dato in grande stile, con un trailer promozionale trasmesso durante l’intervallo del Super Bowl. Questo evento, trasmesso dai media di tutto il mondo, quest’anno ha totalizzato 113 milioni di spettatori e, per chi non lo sapesse, una pubblicità durante l’intervallo costa in media sui 5 milioni di dollari per 30 secondi. Ovviamente lo spot Disney durava di più: ben un minuto e mezzo…
Per i festeggiamenti, che si protrarranno durante tutto quest’anno, sono state annunciate nuove attrazioni nei parchi Disney, concerti con le musiche da oscar dei tanti film di questa casa di produzione e ovviamente delle mostre, oltre a altre iniziative minori come merchandising dedicato e moltissimo altro.
Disney100 – The Exhibition
All’annuncio dei festeggiamenti noi ci siamo subito lanciati nella ricerca degli eventi a cui avremmo potuto partecipare e così siamo finiti all’apertura della Disney100 – The Exhibition.
Questa esposizione è attualmente in programma a Philadelphia per gli Stati Uniti e a Monaco di Baviera per l’Europa e sebbene fossimo davvero tentati di volare negli USA per questo evento, ci siamo trattenuti e siamo andati a Monaco (forse, ma solo forse, la birra bavarese potrebbe aver influito su questa scelta…)
A Monaco la mostra è stata allestita nella Kleine Olympiahalle che si trova nel parco realizzato per le Olimpiadi del 1972, tristemente ricordate a causa della strage nota come “massacro di Monaco di Baviera”.
Nonostante questa ombra scura che grava sulla storia di quelle Olimpiadi, il parco di Monaco è un’oasi di pace e viene a tutt’oggi utilizzato per molteplici eventi e iniziative; è anche molto comodo sia perché raggiungibile con i mezzi pubblici sia perché è circondato da sterminati parcheggi e dotato di molti punti ristoro interni.


Tutta questa lunga premessa, durante la quale il gps si è incasinato facendoci perdere di vista la meta, era solo per poter finalmente arrivare a parlarvi di questa exhibition.
Dovete sapere che il Teo non è un vero appassionato di calcio ma preferisce seguire altri sport tra i quali il football americano e, di conseguenza, non si perde mai il Super Bowl, quindi è dal famoso spot summenzionato che ci è venuta l’idea di voler partecipare ai festeggiamenti Disney100 prendendo i biglietti sia per questo evento che per il concerto in data unica italiana che si terrà all’Arena di Verona il 13 maggio.
Arrivando a Monaco eravamo così entusiasti che ci siamo presentati all’ingresso della Kleine Olympiahalle in perfetto orario per l’apertura delle porte, aspettandoci probabilmente una certa fila e un po’ di ressa, essendo il primo giorno. Capirete quindi il nostro stupore quando abbiamo scoperto che… non c’era nessuno.
Lo ripetiamo perché siamo ancora scioccati da questa cosa: questa mostra è l’unica in Europa e fa parte dei festeggiamenti per i cento anni della Disney, che è una compagnia amata in tutto il mondo, eppure a Monaco, il primo giorno di apertura dell’exhibition, NON C’ERA NESSUNO!
Siccome ci conosciamo bene, e sappiamo di essere due svampiti a piede libero, abbiamo ricontrollato il biglietto per essere sicuri di non aver sbagliato giorno, mese o forse anche anno ma no, era tutto giusto.
A tutt’ora non abbiamo idea del perché l’affluenza fosse così scarsa ma almeno possiamo dire che ci siamo goduti l’esperienza in tutta tranquillità e che l’abbiamo adorata!
La prima parte della mostra è dedicata alla storia del Walt che è affascinante di per sé: questo tizio era uno che ci credeva tantissimo, anche perché gli esordi di questa compagnia non furono tutti rose e fiori, anzi! Il Walt dovette impegnarsi anche soldi che non aveva e rifiutò proposte commerciali vantaggiose solamente per poter fare ciò che credeva potesse essere un successo.
In questa prima parte dell’exhibition troverete alcuni cimeli interessanti, come i vecchi filmati dei primi cortometraggi, il telegramma con cui il Walt faceva sapere al fratello Roy che lo avrebbe raggiunto a Los Angeles, i primi contratti e altre cose di questo tipo.


Dopo questa piccola parte si comincia davvero, incontrando nelle varie sezioni un po’ di tutto quello che oggi compone il Magic Kindom della Disney, compresi quindi franchise come Guerre Stellari e Marvel. Si potrete ammirare vestiti e props originali provenienti da vari film (compreso quello usato da The Rock in Jungle Cruise che vi lascerà basiti anche solo per l’ampiezza delle spalle), schizzi preparatori di personaggi d’epoca e recenti, le sceneggiature dei grandi classici, e mooolte altre cose piccole e grandi che sapranno riportarvi con la mente ai bei ricordi del passato più lontano ma anche vicino.
Mentre girate per la mostra non scordatevi di risparmiare un pensiero per il Walt, perché è di lui che davvero questa mostra parla e quindi ora ne parleremo pure noi.
Gli inizi di Walt Disney
Il Walt era nato nel 1901 e da ragazzino aveva provato a disegnare fumetti per un giornale di Kansas City, dove viveva, ma lo avevano scartato perché, a quanto pare, mancava di fantasia. La cosa però non lo aveva per nulla dissuaso dal portare avanti la sua passione per il disegno perché lui era testardo come un mulo. Fu la seconda guerra mondiale a mettere in pausa i suoi sogni per un po’, soprattutto perché aveva falsificato i suoi documenti per poter partire volontario come autista di ambulanze per la croce rossa.
Finita la guerra aprì la sua prima ditta in collaborazione con il talentuoso Ub Iwerks e, nonostante il Walt avesse degli altisonanti biglietti da visita con scritto “Walt Disney. Cartoonist. Comic Cartoons. Advertising Cartoons. Animated Motion Picture Cartoons”, i due in realtà lavoravano in un garage.
Questa prima società dichiarò fallimento nel 1923 e questo lascia un filo interdetti perché… Hey! Il centenario della Disney cade quest’anno! Com’è possibile se la sua ditta fallì?
E’ possibile perché il Walt era un testardo come un mulo e credeva davvero di avere idee geniali, così accettò l’invito di suo fratello Roy Oliver a trasferirsi a Los Angeles e lì, quello stesso anno, aprì una compagnia chiamata “Disney Brothers Studio” che poi successivamente sarebbe diventata, grazie ad alcuni cambi di nome, la “Walt Disney production”.
Testardo come un mulo – parte 1
In questa occasione il Walt dimostrò che se la sua prima dote era la testardaggine la seconda, quella che lo avrebbe portato al successo, era la sua incredibile capacità di convincere suo fratello, che era un banchiere e sapeva far di conto alla perfezione, a finanziare le idee più assurde.


Nel 1927 uscì il primo film sonoro della storia e questo colpì il Walt a tal punto che decise che doveva proprio fare qualcosa del genere e, per farlo, era necessario un approcciò drastico perché lui i soldi per realizzare una roba simile (come gli ricordò Roy) non ce li aveva, così fece quello che ogni persona testarda come un mulo farebbe: assunse una società che gli realizzasse la sincronizzazione dell’audio con uno strumento costruito di straforo per spendere meno!
Purtroppo il primo tentativo di sincronizzare andò malissimo e per fare un secondo tentativo sarebbero comunque serviti soldi che il Walt non aveva (e Roy glielo ricordò di nuovo), così si vendette l’auto e realizzò Steamboat Willie, il primo cartone Disney di successo che non solo lo fece conoscere ma che lanciò anche il personaggio di Topolino.
In un modo o nell’altro credo che tutti abbiano visto questo cortometraggio dove un topo, che ancora non assomiglia molto al Topolino che conosciamo, fischietta una melodia mentre è al timone di una barca.Se però proprio non ve lo ricordate allora potete guardare i titoli di testa di Rapunzel che, essendo il cinquantesimo film animato della Disney, usa questo storico filmato come apertura.
TTestardo come un mulo – parte 2
Dopo l’avvento del sonoro, il colore fu il prossimo grande passo fatto dal cinema e anche questo non trovò il Walt impreparato perché già nel 1935 Topolino, che era ormai diventato una serie, cominciò a essere realizzato a colori.
A quel punto il Walt prese una nuova sbandata per un’idea a suo dire fantastica: la realizzazione di un lungometraggio a colori! A quel punto la ditta stava andando bene ma un lungometraggio era molto costoso e Roy, come sempre, fece notare che i soldi non ce li avevano. Ovviamente furono parole al vento perché Walt, testardo come un mulo, ipotecò casa e cominciò la produzione di “Biancaneve e i sette nani”.
Ci vollero tre anni per realizzare il film e, durante questo tempo, in molti ridicolizzarono anche solo l’idea chiamandola una “Follia Disney”. Questa follia incassò otto milioni di dollari e divenne il film di maggior successo del tempo e tutti questi soldi finirono a finanziare la nascita di un nuovo studio di produzione a Burbank, luogo dove ancora oggi si trovano i Walt Disney Studios. Roy non disse nulla perché questa volta i soldi c’erano davvero.
Testardo come un mulo – parte 3
Per un po’ di tempo la navigazione della compagnia fu tranquilla ma il Walt stava cullando da diverso tempo un’altra delle sue idee pazzesche: un parco a tema! All’inizio avrebbe voluto solo a un grosso parco in cui i suoi dipendenti potessero passare del tempo con le proprie famiglie ma poi c’era stata la guerra e non se ne era fatto nulla. Con il passare degli anni il progetto, nella mente del Walt, si era espanso fino a proporzioni monumentali (e costose, come fece notare Roy).


Testardo come un mulo il Walt s’impuntò e a nulla valsero le usuali proteste di suo fratello che gli diceva che era impossibile realizzare un tale progetto in un solo anno, senza parlare del fatto che i soldi non ce li avevano. Di nuovo tutti chiamarono questa idea una “follia Disney” ma il Walt ipotecò casa e mise al lavoro milleduecento operai che in un anno finirono di realizzare il parco… più o meno.
Diciamo “più o meno” perché il giorno prescelto per l’inaugurazione molte attrazioni erano ancora chiuse, la vernice e l’asfalto erano ancora freschi e soprattutto nessuno era pronto a ricevere i 28.000 presenti, soprattutto perché gli inviti per questa giornata erano stati solo seimila e tutte le altre persone si erano “imbucate” con biglietti falsi o scavalcando la recinzione!
Questa giornata inaugurale fu anche trasmessa in diretta e fu vista da 70 milioni di persone ma in televisione nessuno vide le signore con i tacchi sprofondati nell’asfalto fresco, la gente incazzata come iene perché i chioschi avevano finito tutte le scorte di cibo e bevande e la ressa incredibile che creò intasamenti chilometrici per ogni attrazione, così il pubblico entusiasta si mise in fila già nella notte precedente per essere lì al primo giorno di apertura ufficiale del parco… e da allora non ha più smesso di mettersi in fila per entrare a Disneyland!
Notevole è anche il fatto che “voce della ragione Roy” sia stato colui che ha comprato il biglietto numero 1 emesso dal parco, segno che il fratello di Walt nonostante passasse la vita a cercare di mettere un freno alle sue folli idee, in fondo in fondo era sempre disposto a crederci, anima e corpo… e soldi che non avevano!
Buon sangue è demente!
Siccome buon sangue è demente, tra tutte le idee pazzesche di Walt ce n’era però una che non era nata da lui ma da sua figlia: la realizzazione di un film tratto dai libri di Mary Poppins. Il Walt, da buon padre, cercò per anni di realizzare il sogno della figlia ma ci riuscì quando questa era già adulta da un pezzo, nel 1964.
Ormai la Disney non aveva più grandi problemi di soldi e il Walt non dovette impegnarsi finanche le mutande per realizzare il film ma invece riprese la vecchia abitudine di reinvestire subito gli incassi e si comprò un enorme appezzamento di terreno in Florida, per la costruzione di quello che sarebbe diventato un nuovo parco Disney.
Walt Disney morì poco dopo ma Roy, che aveva programmato di andare in pensione, decise di continuare a dirigere la società fino a quando il nuovo parco non fosse stato completato e fu lui a battezzarlo Walt Disney World in onore di suo fratello, della sua testardaggine, della sua capacità di persuasione e delle sue folli idee!



Abbiamo appena cominciato
Il resto è storia, come si suol dire, ma prima di chiudere vogliamo spendere ancora due parole sulla statua intitolata “Partners” che potete vedere in diversi parchi Disney e che raffigura il Walt che tiene per mano la sua creatura più famosa, Topolino, mostrandogli il Magic Kingdom che hanno creato insieme.
Questa statua fu realizzata nel 1993, per i settant’anni della Disney, e fu inaugurata il 18 novembre (che è il compleanno di Topolino) e queste due figure che si tengono per mano sono poi state utilizzate per molti poster e pubblicità e, ovviamente, anche per la Disney100 – The Exihbition con sopra le parole “We are just getting started” (abbiamo appena cominciato) che sembrano essere quanto mai vere, pensando a tutto quello che sta organizzando la Walt Disney ai nostri giorni, e fanno eco alle parole del Walt che chiudono la mostra:
“It seems to me that we have a lot of story yet to tell.”
(Mi sembra che ci sia ancora molta storia da raccontare.)


Informazioni pratiche:
L’angolo dello shopping:
(in qualità di affiliati Amazon otteniamo dei guadagni dagli acquisti idonei)
Ma che mostra! La Disney per me è un tuffo nel passato ma anche un presente più che vivo e vegeto, me ne sono accorta quando sono andata a L.A. Direi che siete stati fortunati, vedere una mostra di questa portata in tranquillità, senza troppa gente intorno è un miracolo.
Noi siamo stati davvero felici di averla potuta vedere ma ancora adesso la mancanza di pubblici ci lascia perplessi. Felici ma enormemente perplessi…
Strano che non ci fosse nessuno, eppure la Disney è una specie di calamita per adulti e bambini. Forse erroneamente Si pensa che queste mostre siano leggermente noiose, soprattutto per chi ha vissuto e continua a vivere i parchi Disney sempre in fermento. Se dovessi passare da quelle parti credo proprio che mi fermerei a passeggiare tra questi cimeli. Io sono una fan sfegatata di Walt!
Di certo non ha l’attrattiva di un parco Disney però la possibilità di vedere i disegni originali, gli oggetti di scena e i costumi pensavo intrigasse di più… boh? Magari avrà miglior fortuna appena aprirà a Londra!
La Disney ricorda la mia infanzia! Quante cassette consumate a forza di guardarle! Mi piacerebbe visitare questa mostra, non sapevo fosse il centenario
Ebbene sì, sono già cento anni e ci sono in giro manifestazioni di ogni genere! Spero di riuscire a vederne altre prima della fine dell’anno!
Per gli amanti della Disney questa mostra è davvero imperdibile. Chissà se riuscirò ad andarci? Che fortuna a non aver trovato nessuno! Da non crederci proprio
Be’, dopo Monaco aprirà a Londra, che magari è più comoda! Ti auguro di riuscire a vederla perchè merita davvero e ti auguro anche che non ci sia troppa gente!
Ma sai che faccio fatica a credere che il giorno dell’inaugurazione della mostra non ci fosse nessuno? Comunque meglio per voi che vi siete goduti tutto in santa pace e senza ressa. Certo che la storia di Walt è davvero pazzesca, l’incarnazione del sogno americano! Per non parlare dei props di scena: ma la scarpetta di cristallo ???!!
La scarpetta di cristallo era FANTASTICA!!
In realtà ne hanno una anche a “mondi di cristallo Swarovski e quindi l’avevo già vista ma insieme a tutto il resto è stato davvero FAN-TAS-TI-CO!
A quanto ho capito la mostra è temporanea e poi L sposteranno in altre parti d’Europa. Io sinceramente ci andrei, ho visto alcune mostre, molto più piccole, sulla Disney e sono sempre state interessanti.
Posso dire che La Coscienza di Zeno piace anche a me e non sono prof di Italiano? ahahh Però non sapevo il libro fosse uscito nello stesso anno che fu fondata la Disney. Peccato non aver potuto vedere l’esposizione anche se ho una mezza idea di andare a Disneyland per la seconda volta quest’anno!
Nuuuoooooo così mi rovini un mito! Credevo davvero che la coscienza di Zeno facesse schifo a tutti!!😂
Comunque fai in tempo a vederla l’exhibition: resta a Monaco fino a settembre ma poi dovrebbero traslocartela comoda a Londra se non ho capito male dalle varie pubblicità!
Un po’ ti invidio per i due giri a Disneyland in un anno ma ho visto i prezzi e 😭… penso che aspetterò di essere in zona per altri motivi invece di andarci apposta!
Mi sono davvero incantata a vedere gli abiti di scena. Quello di Crudelia è davvero splendido. Credo che la vostra sia stata davvero un’esperienza incredibile.
Il vestito di Crudelia era splendido ma… io sto ancora sbavando sulla camicia di The Rock…😱
Mi stupisce davvero il fatto che il primo giorno non ci fosse praticamente nessuno: anche io avrei pensato di aver sbagliato clamorosamente data, ora e luogo. Mah, magari interessa a pochi… Per quanto mi riguarda, sono andata dall’altra parte dell’Oceano (proprio a Philadelphia) praticamente per vedere una mostra della Marvel – e la scalinata di Rocky – per cui condivido il vostro entusiasmo.
Io ti invidio tantissimo per aver visto la mostra Marvel a Philadelphia ma il fatto che io e te siamo disposte a fare chilometri per mostre del genere mi fa pensare che non siamo sole… e allora perchè non c’era nessuno??? Perchè???
E’ un mistero che probabilmente resterà irrisolto…
Ah una mostra bellissima. Pensa che anche io che di solito faccio fotografie terribili, in quell’occasione sono riuscita a farne di accettabili. No nemmeno mi spiego l’assenza di gente, anche nel caso della Marvel: oltre a noi solo un paio di famiglie con bambini molesti che urlavano davanti alle immagini dei supereroi.