La "Grande Fontana" nel borgo di Saint-Paul-de-Vence in Costa Azzurra (Francia). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

I deliri alcolici di Simon Signoret e Yves Montand

E il lato nerd dov’è?

Il paesino di Saint-Paul-de-Vence per noi è un vero mistero perché, sebbene sia incredibilmente noto in Francia per essere stato il ritrovo prima di celebri artisti e poi di amati attori, ci sembra un po’… uguale a molti altri borghi medievali cinti da mura.

Certo, qui il clima è fantastico e anche d’inverno non fa mai troppo freddo, inoltre è in collina ma a due passi dal mare, ma anche questa sua posizione incantevole non riesce a convincerci fino in fondo.

Ci manca il lato nerd… le mura ci sono, così come i vicoletti caratteristici, ma ci mancano i negozi di carabattole di San Marino e il fascino all’Assassin’s Creed di Monteriggioni… ci manca l’amore per i personaggi che hanno reso questo paese meta di pellegrinaggio, insomma!

Nonostante questa disaffezione tenteremo di raccontarvi ugualmente perché questo posto è speciale, se non per noi, per tante altre persone.

La Provenza era già da tempo meta preferita dai pittori, qualcuno dice per il bel clima, altri per la luce, ma Saint-Paul-de-Vence fu ignorata dai grandi impressionisti che svernavano al sud e fu solo negli anni venti del novecento che Paul Signac, Raoul Dufy e Chaïm Soutine la ‘scoprirono’ e ne fecero loro patria d’elezione.

I caratteristici borghetti di Saint-Paul-de-Vence
Fiori e piante decorano ogni angolo del paese

La cittadina si trova all’interno delle mura ma appena fuori dalla porta detta di Vence c’è un grande spiazzo, perfetto per il pétanque, quel tipo di gioco delle bocce che aveva cominciato a diffondersi in Provenza fin dall’inizio del secolo e che in pratica è il surrogato locale della briscola da bar. Lì vicino c’era poi un’osteria, la Colombe d’Or, di proprietà di un certo Paul Roux, a sua volta pittore.

Dal Paul esci sui gomiti!

Ora, magari siamo noi a pensarla così, ma i pittori in fondo sono gente da osteria e infatti lì, tra un bicchiere di vino e una partita a bocce, ci stavano così bene che cominciarono a raggiungerli anche i loro amici che si erano installati nei paesi vicini, come Matisse e Picasso.

Cominciò a  la girare voce che da Paul si entrasse sulle proprie gambe e si uscisse sui gomiti, così ecco installarsi in zona pure il poeta Jacques Prévert e lo scrittore statunitense James Baldwin e altri due pittori, Marc Chagall e Jean-Michel Folon.

La ‘grande fontana’ di Saint-Paul-de-Vence

Sarà che il Paul teneva il vino buono, sarà che nel frattempo l’industria cinematografica stava mettendo radici nel sud della Francia sia grazie al festival di Cannes sia per la vicinanza degli studi Victorine a Nizza, ma negli anni ’50 cominciarono ad arrivare pure gli attori a sbevazzare alla Colombe d’Or.

L’Ivo e la Simon

E così una sera, mentre era lì che si spaccava a merda, la bellissima Simon Signoret, conosciuta al tempo come ‘caschetto d’oro’, si invaghì di Yves Montand. La coppietta si stabilì in paese, sulla montée de la Castre al n°2, e secondo noi la Simon ci dava dentro parecchio con il vino perché l’anno dopo decise che fosse una grande idea sposarsi l’Ivo che già allora era noto per essere un po’ farfallone.

Si sposarono nel vecchio mastio del paese che era stato convertito in municipio e come testimone di nozze volete indovinare chi scelsero? Be’, ma il Paul, è ovvio!

Ora dovete capire che il Paul era un oste coscienzioso e quindi ci teneva che i suoi clienti facessero fondo prima di mettersi a bere come spugne. Fai fondo oggi, fai fondo domani, la Simon divenne bella rotonda mentre l’Ivo, che aveva il metabolismo di un colibrì e si teneva in forma giocando a pétanque con Lino Ventura, ricominciò a sfarfallare in giro e andò a posarsi su Marilyn Monroe.

La Simon però, da vera signora, probabilmente piangendo come una fontana con il trucco colato tipo panda, tra un bicchiere e l’altro commentò il fatto con queste parole:

“Se Marilyn Monroe è innamorata di mio marito, questo prova che ha buon gusto: ne sono innamorata anch’io!”

L’Ivo però era uno di quelli che va bene sfarfallare in giro, ma solo se alla fine si può tornare a casa dalla moglie e così, contro ogni previsione visto che la Marilyn era più giovane e sexy della Simon, finito di girare il film che lo aveva tenuto lontano, se ne tornò bel bello a casa sua.

Nel frattempo con lo scorrere degli anni Saint-Paul-de-Vence si impreziosiva di studi di artisti e botteghe di artigiani e i curiosi e i turisti seguirono la scia e cominciarono a rallegrare le vie del paese, chi sperando di poter comprare un’opera di un artista emergente che magari avrebbe preso valore, chi affascinato dal glamour vintage del posto che i sindaci del paese hanno sempre incentivato. Basta guardare le lampadine appese ai fili che illuminano le strade di sera, i numerosi ristorantini con i tavoli all’aperto e i vasi di fiori intorno alla grande fontana per rendersi conto che l’atmosfera retrò e romantica si è mantenuta benissimo fin dai tempi della Simon e dell’Ivo!

Chapelle des pénitents blancs

Comprare muri e rubare sassi

Tra i sindaci lungimiranti e amanti del proprio paese dobbiamo però ricordarne due.

Il primo è Henri Layet che quando nel 1870 ricevette l’ordine di ‘smilitarizzazione’ del paese, subodorando che questo avrebbe portato alla demolizione della cinta muraria, si mosse rapidissimo e cominciò a fare pressioni a destra e a manca, raccogliendo fondi ovunque. Tre anni dopo invece di abbattere le mura il comune le comprò per la bella sommetta di 400 franchi (poco meno di 200mila euro odierni) e da allora nessuno provò più a toccare la cinta muraria di Saint-Paul-de-Vence se non per ristrutturarla!

L’altro sindaco che si distinse per lungimiranza fu Marius Issert che negli anni ’40 si rimboccò le maniche e, con un gruppo di concittadini, nottetempo e di nascosto si recò sulla spiaggia della vicina Cagnes, armato di capienti cassette e… rubò i sassi!!

Ebbene sì, questo gruppo di ladri di sassi si recò sulle spiagge per molte notti di fila e, impenitenti, riportarono in paese il loro bottino solo per poter poi lastricare le strade del borgo che fino a quel momento erano rimaste sterrate.

Tra i ladri e chi si impegnò per mettere le pietre fecero un lavoro magnifico e oggi le stradine del borgo sono lastricate con ciottoli disposti in forma di fiori o soli, un’altra particolarità che rende unico questo paese.

Una bottega con fiori nel borgo medievale di Saint-Paul-de-Vence in Costa Azzurra (Francia). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
L’ingresso a una delle botteghe del paese, completamente contornato di fiori
Una fontana moderna, con fiori rosa, nel borgo di Saint-Paul-de-Vence in Costa Azzurra (Francia). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Una fontanella appena fuori dalle mura

La fondazione Maeght

Come ultima nota, tra tutti coloro che andavano a bere il vino buono da Paul alla Colombe d’Or, c’erano tra gli altri anche una coppia di mercanti d’arte, Aimé e Marguerite Maeght.

Tra un bicchiere e l’altro pensarono bene di aprire una fondazione, che a tutt’oggi porta il loro nome, per offrire uno spazio espositivo a tutti i loro amici alcolizz… ehm… artisti.

La fondazione Maeght si trova appena fuori dal paese e ospita sia una collezione permanente, composta dai soliti noti (Joan Miró, Marc Chagall, Alberto Giacometti, Georges Braque, Alexander Calder e Fernand Léger), che mostre temporanee.

E’ inoltre d’obbligo, per gli amanti dell’arte più recente, una tappa al piccolo cimitero appena fuori dalle mura, dove si può rendere omaggio alla tomba di Chagall.

Per approfondire:

Informazioni Pratiche

6 commenti

  1. Frequento molto la Provenza e mi piace molto il fascino di Saint Paul de Vence anche se, come dici tu, assomiglia molto a tanti piccoli villaggi della regione magari meno fortunati quanto a frequentazioni e pettegolezzi. Confermo che gioco della pétanque e bicchierino di rosé sono l’accoppiata perfetta

    1. Uuuuhhh! Non dovevi dire quella parola… ROSE’… già mi vedo seduta sotto un platano al tavolo del bar in una piazzetta assolata… magari a settembre però, perchè odio davvero il caos della Provenza in estate! 🤣

  2. Io abito a Nizza a Saint-Paul-de-Vence ci vado spesso. D’ora in poi, però, grazie a voi la vedrò sotto un altro aspetto molto più…ehm, movimentato?

    1. Siamo innocenti… giuro! E’ che non riusciamo a restare seri praticamente… mai! 🤣

  3. Sono stata a Saint Paul de Vence e l’ho trovata molto carina, sarà che noto meno il lato nerd ma è un borgo delizioso come tanti nostri in Italia, poi la Costa Azzurra ha davvero questo clima favoloso per cui ci torno sempre molto volentieri

    1. In effetti non credo che Saint-Paul-de-Vence sia migliore (o peggiore) di moltissimi borghi italiani ma ha l’indubbio vantaggio di essere un buon posto in cui fare tappa quando si va in Costa Azzurra o oltre, quindi ci capitiamo piuttosto spesso!

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