Ritratto di Arnold con l'occhio di Terminator all'Arnold Schwarzenegger Museum in Stiria - Austria. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

Tutto sull’Arnold Schwarzenegger Museum!

Casualmente, in quel di Thal…

Ci sono posti che ci segniamo perché li vogliamo assolutamente visitare, poi ce ne sono altri che ci cadono letteralmente in grembo.

Stavamo puntando su Graz per vedere la famosa Armeria della Stiria, una delle più grandi al mondo, quando abbiamo controllato su maps il percorso e l’occhio ci è caduto su una scritta che diceva “Arnold Schwarzenegger Museum”.

Abbiamo sbattuto gli occhi un paio di volte, increduli, prima di guardarci e cliccare sul link che porta al sito ufficiale, dove ci siamo ritrovati davanti il faccione dell’Arnoldo con un sigaro in bocca e un occhio che, ammiccando, diventa rosso come quello di un Terminator.

E’ STATO AMORE A PRIMA VISTA!

Arnold Schwarzenegger Museum a Thal – Austria

No, non per Arnold, lui lo amavamo già da quando eravamo bambini, ovvio, ma proprio per l’idea del museo a lui dedicato.

Certo, era quasi ovvio che un personaggio così famoso avesse un museo a lui dedicato ma a noi l’idea che potesse esistere, o di cercarlo, non era mai venuta in mente e allora… VIA! Partiamo verso questo puntino sulla mappa che sembra chiamarci come il canto delle sirene!

Non sai chi è l’Arnoldo???

Per quanti vivessero proprio fuori dal mondo e non sapessero di chi stiamo parlando, Arnold Schwarzenegger è un simpatico bestione di quasi un metro e novanta, nato in Austria ma naturalizzato americano, che in gioventù entrò nella dipendenza da palestra, arrivando ad ottenere come body builder il titolo di Mr. Olympia sette volte e quello di Mr. Universo solo cinque. A quel punto, visto che aveva un fisico che pareva un dio greco, il cinema lo adocchiò e lo fece recitare in qualche filmetto qua e là, roba da poco, giusto quanto bastava per renderlo una star a livello mondiale. Con i soldi del cinema l’Arnoldo aprì aziende, comprò azioni e altre cosucce e aumentò il suo tesoretto poi, quando cominciò a mettere su anni e la palestra estrema gli divenne faticosa, pensò bene di fare quello che farebbe qualunque uomo sensato nella sua posizione: si diede alla politica e divenne per due volte governatore della California. Tranquilli, non preoccupatevi: ora è in pensione, quindi è tornato a fare cinema!

Statua di Arnold ai tempi delle competizioni di body building
Arnold davanti alla sua casa che ora è diventata museo

L’austriaco più famoso

Ora che sapete chi è l’Arnoldo, parliamo del museo a lui dedicato, che è stato aperto in quella che era la sua casa natale a Thal, un paesino che si trova alla periferia di Graz dove il nostro nerboruto eroe ha passato i primi anni della sua vita e dove, già in tenera età, si era fatto degli amici con inclinazioni simili alle sue perché Peter Urdl, l’uomo che ha fortemente voluto questo museo, oltre ad essere suo amico è anche l’ex sindaco del paese, chiaro segno che va bene la palestra ma la politica paga meglio sia in America che in Austria.

Ma torniamo al museo, dove in tutto l’allestimento gioca un ruolo fondamentale il fatto che Arnoldo sia stato coinvolto nel progetto e che lo abbia abbracciato con gioia, donando anche molti oggetti o repliche, sia della sua vita da culturista che di attore e di politico… ma a questo ci arriveremo con calma.

Erano i primi anni duemila quando ormai la fama di Arnoldo aveva travalicato i confini di ogni nazione del mondo e, nella sua patria, l’orgoglio per aver dato i natali a cotanto personaggio era cresciuta a un livello tale che a Graz c’era chi sosteneva che, per rendergli omaggio, sarebbe stata cosa buona e giusta dedicargli una statua di VENTICINQUE METRI che lo ritraesse nei panni di Terminator.

Ora, noi avremmo adorato che un tale progetto andasse in porto ma invece si optò per intitolargli un molto più sobrio sentiero che, sebbene sia lungo tredici chilometri, resta comunque un progetto più umile rispetto alla succitata statua monumentale.

Tenete però presente che l’Austria, quando si parla di personaggi famosi, ha un grosso bug di sistema perché a molti il primo nome che viene in mente non è quello dell’Arnoldo ma di un altro… hai voglia a scrivere sul sito del museo “Arnold è probabilmente l’austriaco più famoso nel mondo” perché certe persone puntigliose, come il Teo, con un sorrisetto ribattono subito: “Eh, ma io pensavo che quel primato spettasse a Hitler!”.

Maaa… siamo sicuri che tutti quei muscoli lì esistano davvero???
La statua, opera di Ralph Crawford, merita di essere vista da ogni angolazione!

Detto questo è facile capire perché dare lustro all’Arnoldo sia una buona idea, sperando che l’immagine del grosso bestione palestrato faccia nel tempo sbiadire il ricordo di quell’altro nanerottolo dal quale tutti, ma proprio tutti, vorrebbero dissociarsi.

Montagne di muscoli

Dopo queste piccole premesse arriviamo al museo dove ci ritroviamo davanti lui, l’Arnoldo in persona, in una monumentale statua che lo vede ritratto al massimo della sua forma fisica, quando era un Mr. Olympia che faceva sognare il mondo.

La creazione di quest’opera è stata affidata a Ralph Crawford, uno scultore noto per essere specializzato in statue dal taglio drammatico e di grande fisicità, e il risultato è davvero d’impatto perché mentre si sta li davanti a quel colosso, non si può fare a meno di pensare che sembra impossibile che in un essere umano ci siano così tanti muscoli… senza parlare del vitino dell’Arnoldo, che potrebbe far diventare verde d’invidia qualunque usufruitrice accanita di bustini steccati.

L’angolo palestra dell’Arnold… dimostrazione che il sudore della fronte lui ce l’ha messo!

Appena ci  riprendiamo da questa visione quasi surreale entriamo nella casa e ci ritroviamo catapultati nella vita davvero piena e intensa dell’Arnoldo, dai suoi primi anni di vita fino a oggi.

C’è la sua stanza da ragazzo, dove ci appare chiaro che lui ad un certo punto doveva essere diventato troppo grosso per un normale lettino, c’è l’attrezzatura da palestra, le foto di squadra, i filmati dei suoi allenamenti e, sopra tutto, sembrano aleggiare le parole “Stay Hungry” (resta affamato) che sono il titolo di uno dei primi film della quercia austriaca, come lo chiamavano nei primi anni in America, ma sembrano anche voler ricordare al visitatore che l’Arnoldo è davvero un self-made-man che è partito dal nulla e si è fatto strada grazie all’ambizione e, è il caso di dirlo, al sudore della sua fronte. Ancora oggi, visitando il museo, sembra quasi che il sogno americano che ormai tutti dichiarano morto e sepolto, sia ancora lì dietro l’angolo in attesa che qualcuno lo afferri.

Hasta la vista, Baby!

E poi, dopo tanti muscoli, bicipiti, pettorali, gambe che sembrano tronchi e perizomini che non lasciano molto all’immaginazione, finalmente arriviamo alla parte della vita dell’Arnoldo per la quale tutti lo amiamo: il T-800.

Come anticipazione golosa della grande visione che ci aspetta, ci ritroviamo davanti all’Harley Davidson “Fat Boy”, posizionata strategicamente sotto una foto del nostro idolo nei panni di Terminator, che riporta l’amata battuta “Hasta la vista, baby!”, direttamente da Terminator 2.

Noi, da fans quali siamo, andiamo in fibrillazione e ci avviciniamo alla stanza successiva con estasiata trepidazione e eccoli lì, tutti i Terminator in mille salse che ci guardano, ci osservano, ci giudicano in versione statua, poster, manichino a dimensioni reali e chi più ne ha più ne metta, mentre in mezzo a loro ci da il benvenuto anche un altro vecchio amico: Conan il Barbaro.

Da una bacheca laterale ci saluta pure l’imbarazzante tutina di Mr. Freeze, di un film di batman che un po’ vorremmo dimenticare, e sopra tutto questo sembra che il motto “Stay hungry” sia cambiato, mutando nel più minaccioso ma alla fine confortante “I’ll be back” (tornerò) frase iconica del cyborg più amato di sempre.

Sbaviamo tutti insieme sulla Harley “Fat Boy” di Terminator!
Più Terminator per tutti!!!
Terminator ovunque!
Statua di Terminator 1:1… è amore!

E’ un po’ un peccato che questa battuta, così amata nel mondo di lingua inglese, sia andata in realtà perduta per noi italiani perché, nel nostro doppiaggio, è sempre stata ignorata… però noi piccoli fans sappiamo che è lì e, in quel punto, stoppiamo il film e quel pezzetto ce lo guardiamo in inglese, solo per sentire l’Arnoldo prometterci che tornerà, ancora e ancora!

E qui una parentesi è doverosa, perché questa frase “I’ll be back”, che l’Arnoldo ha adottato come sua inserendola un po’ ovunque e addirittura scrivendola nel cemento sotto la sua firma davanti al Chinese Theatre di Los Angeles, lui nel primo film non la voleva pronunciare, non perché non gli piacesse, ma perché con il suo pesante accento tedesco non ci riusciva.

Tentò di convincere il regista James Cameron che un cyborg con avrebbe usato una parola contratta, e che sarebbe stato meglio fargli dire un più canonico “I will be back”, ma gli andò male e gli tocco studiarsi la pronuncia per riuscire a dire bene la battuta. Sarà che aveva faticato per imparare a dirlo ma dopo di allora l’Arnoldo questa frase la usò ovunque, anche in altri film che non sono quelli di Terminator.

La disse pure quando, alla scadenza del suo primo mandato come governatore della California, si ricandidò per una seconda volta e, ovviamente, vinse.

The Governator

Nel museo c’è anche una parte che celebra la vita politica dell’Arnoldo, con la ricostruzione del suo ufficio da governatore (o Governator come fu soprannominato al tempo), e possiamo vedere la sua scrivania, con il suo nome sopra e un manichino che lo rappresenta mentre parla alla folla.

Come politico l’Arnoldo ha avuto un consenso così grande che addirittura una parte del suo elettorato ha chiesto che fosse cambiata la costituzione americana, che non permette di eleggere come presidente qualcuno che non sia nato negli Stati Uniti, con la speranza di vederlo un giorno insediato alla Casa Bianca.

Anche se la costituzione non è stata cambiata per lui, l’Arnoldo è rimasto sulla scena politica, continuando a mandare messaggi non solo ai suoi fans accaniti ma anche ai suoi elettori. Il discorso che recentemente abbiamo amato di più è stato quando, nel 2021, i sostenitori di Trump hanno preso d’assalto il parlamento degli Stati Uniti.

Arnoldo nei panni di “Governator”, come lo chiamavano i suoi sostenitori

L’Arnoldo, dopo un lungo e appassionato discorso, si è sentito di chiudere il suo video dicendo una frase ad effetto degna di un film: “La nostra democrazia è proprio come l’acciaio di una spada, più lo si tempra e più diventa forte”. E per rendere meglio l’idea ha sollevato la spada di Conan il Barbaro, un personaggio che insieme a Terminator è diventato iconico grazie a lui. E noi fans abbiamo fatto la ola dagli spalti!

Alla fine lasciamo il museo soddisfatti della visita perché, sebbene il museo sia piccolino, contiene tutto quello che serve per rendere felici dei nerd come noi!

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