La pieve di San Lorenzo nel complesso monumentale di Settimo Vittone in Piemonte (italia). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

Il mistero della tomba dell’Ansgarda

Il castello che non vedi

Di solito prepariamo i nostri video per attirare l’attenzione sui posti che crediamo meritino di essere visitati ma questa volta è diverso, perché il come siamo finiti a Settimo Vittone crediamo meriti una nota a parte; iniziamo dicendo che quello che stiamo per raccontarvi è successo del tutto per caso!

Stavamo ritornando dalla Svizzera quando abbiano prenotato una stanza in un b&b per il semplice fatto che il nome, “Ospitalità del castello” ci ispirava. Ci deve essere stato un momento in cui una vocina nel nostro cervello ci ha chiesto:  “Ma che castello è, se sulla mappa non lo vedo?”

Noi però siamo nerd e se ascoltassimo tutte le voci che abbiamo in testa non faremmo più nient’altro tutto il giorno, quindi non ci abbiamo fatto caso ma poi, in una sera buia e tempestosa, siamo arrivati in questo posto. Anche in quel momento però eravamo distratti perché era tardi e noi avevamo in testa un pensiero fisso: “Che cosa si mangia?”

Quando dopo la cena siamo tornati verso la nostra camera, sazi e felici, abbiamo scoperto un’altra cosa particolare: dalla finestra potevamo vedere una graziosa piccola pieve illuminata, proprio vicino a noi.

Pieve di S. Lorenzo

E’ stato solo il mattino dopo, quando abbiamo conosciuto Moreno, il proprietario del B&B, che ci è stato svelato l’arcano: ci trovavamo a tutti gli effetti all’interno del vecchio castello, in quanto il B&B è stato costruito su quello che ne rimane e la pieve che potevamo vedere dalla finestra altro non era che il complesso monumentale di Settimo Vittone.

L’Ansgarda e il minorenne

Il complesso, protetto dal FAI e ancora oggi oggetto di studi e indagini archeologiche, era stato inizialmente segnalato allo stato italiano come degno di nota e di protezione del solito Alfredo d’Andrade che abbiamo già nominato nell’articolo sul vicino castello di Fenis e, da lì in poi, si sono fatti molteplici sforzi per preservare questo pezzo di storia di cui noi, ignoranti come una scarpa, non sapevamo nulla…

La storia di questo complesso da una parte è molto ben documentata perché sappiamo che si trovava su un’importante via di commercio e che l’insediamento era ricco grazie ai tributi pagati dai mercanti di passaggio, ma dall’altra è avvolto nella leggenda, cosa che ovviamente ci ha subito fatti innamorare di questo posto!

La fontana che vedete in foto è il coperchio di un sarcofago proveniente dalla vicina pieve!

C’era infatti una donna, intorno all’ottavo secolo in Borgogna, che si chiamava Ansgarda. Non sappiamo per quale motivo, ma l’Ansgarda arrivò alla considerevole età (per il tempo) di trentasei anni senza essere sposata.

Secondo alcune fonti pare che l’Ansgarda fosse ancora zitella perché se ne stava in convento ma secondo noi era una leopardona della peggior specie, di quelle a cui piaceva la carne giovane e così, passando da un ragazzetto a l’altro, alla fine trovò quello da sposare: Luigi.

Luigi aveva sedici anni e se lei per il tempo era già considerata vecchia, lui per contro era già uomo, tanto che sebbene suo padre fosse davvero contrario al matrimonio, se ne fregò alla stragrande e si impalmò l’Ansgarda.

Pare che il padre del Luigi fosse contrario al matrimonio non tanto per l’età della sposa ma più che altro perché pensava che quel disgraziato del figlio avesse rapito una tizia da un convento… ma noi sosteniamo imperterriti che, se anche fosse vero che l’Ansgarda era in convento, probabilmente gli aveva tirato finanche le mutande pur di attirare l’attenzione di un Luigi sedicenne!

Ingresso nel complesso monumentale di Settimo Vittone
L’altare e gli affreschi della pieve di S. Lorenzo

Madri dell’anno, madri di re!

E’ comunque chiaro che lei non era poi troppo vecchia perché gli diede cinque figli senza difficoltà e in rapida successione, cosa sempre di buon auspicio per il marito, visto che Luigi era in lista per diventare in breve Luigi II il Balbo, re dei Franchi.

Il Luigi però, dopo qualche anno di matrimonio, forse per motivi politici, forse a causa delle passate pressioni paterne o forse chissà per che altro, decise di ripudiare la moglie per prendersene un’altra più giovane.

L’Ansgarda a questo punto lottò con unghie e denti da leoparda, non tanto per se stessa ma per il diritto al trono dei suoi due figli maschi. La chiesa la appoggiò, rifiutando la legittimità del secondo matrimonio di Luigi con Adelaide del Friuli.

Alla fine la ebbe vinta l’Ansgarda, perché entrambi i suoi figli salirono al trono e regnarono insieme, ma l’Adelaide ebbe il premio di consolazione perché quando questi due re morirono senza eredi, i suoi figli tornarono in lista di successione. Pari e patta.

Riposa qui l’Ansgarda?

Quello che a noi interessa, però, è questo: ma dopo essere stata piantata dal toy boy, dove andò a vivere questa Ansgarda?

Di preciso nessuno lo sa, perché pare che sia stata avvistata in molti posti diversi in giro per il fu impero, ma una delle teorie sostiene che si sia stabilita nei territori di un parente, Attone Ascanio marchese di Ivrea, e che qui abbia fondato diverse istituzioni tra cui un ospitale che si trova a Settimo Vittone e che fungeva da punto di ristoro per i pellegrini (e anche per tutti gli altri) che percorrevano la Via Francigena. Di lei in persona non se ne fa parola ma a tutt’oggi l’ospitale esiste ancora (è il ristorante Corona Grossa) e sul muro è ancora visibile una targa a ricordo del marchese di Ivrea, che aveva donato questo posto ai più poveri.

Una targa che nomina la nostra ex regina leopardona è invece presente sul muro della pieve di San Lorenzo, e questo fa supporre che sia davvero possibile che l’Ansgarda abbia finito i suoi giorni qui.

La certezza non c’è, perché la cripta dove in teoria sono sepolti tutti i reali di Francia, compresi i figli di Ansgarda, si trova nella basilica di Saint-Denis, a nord di Parigi, ma la storia resta e, proprio mentre noi ci trovavamo in zona, ci è stato spiegato che sono in corso scavi archeologici all’interno della pieve, durante i quali si potrebbe anche sperare di scoprire qualche nuova prova… chissà!

Potete scoprire tutto su questi affreschi durante le giornate del FAI!

Per noi è stato davvero emozionante poter vedere l’interno della pieve di San Lorenzo mentre gli scavi erano in corso ma, anche se non aveste questa possibilità, passate anche voi per questo posto magico, fosse anche solo per poter vedere i meravigliosi affreschi della pieve con una delle guide del FAI che spesso organizzano visite!

Veduta esterna del battistero con il campanile della pieve

6 commenti

  1. Mi sono talmente appassionata alla storia della Leopardona, che non vedo l’ora di riuscire ad organizzare un weekend per visitare questa Pieve…ho scoperto un posto di cui ignoravo l’esistenza e mi sono davvero divertita nel leggere il vostro racconto. Grazie per la condivisione! 😄

    1. E’ il bello di andare in giro vagabondando senza meta… si trovano sempre posti inaspettati!
      Prima o poi dovrò parlare anche delle grotte di Labante, un altro posto bellissimo dove siamo arrivati del tutto a caso!😂

  2. Che posto interessante da visitare, fuori dagli schemi abituali! Entra nella mia wish list!

    1. Noi ci siamo finiti per caso e lo abbiamo trovato davvero molto interessante! Ideale per una delle giornate del FAI!

  3. Interessante non conoscevo questo luogo e vederlo con una visita del Fai dovrebbe essere davvero interessante, ho già partecipato ad altre visite e sono davvero un plus

    1. Settimo Vittone è davvero un paesino minuscolo in cui siamo finiti per caso ma la sua storia è interessante e ci è piacuto soggiornare lì!

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