La residenza estiva del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

Nymphenburg: il palazzo multigenerazionale dei Wittelsbach

Turismo di prossimità ante litteram

Nei precedenti articoli abbiamo attraversato tutta la Residenz, il palazzo che per secoli ha ospitato la famiglia Wittelsbach, e ora che conosciamo un po’ meglio questa stirpe di adorabili psicopatici possiamo dirigerci verso la loro residenza estiva, che vanta il suggestivo nome di Nymphenburg (palazzo delle ninfe).

Se non avete letto gli articoli precedenti, noi vi consigliamo di farlo prima di affrontare questa lettura, perché così conoscerete meglio i simpatici protagonisti di questa storia!

All’inizio il Nymphenburg era solo un bosco incolto alle porte di Monaco, fino a quando Ferdinando Maria di Wittelsbach non decise di donarlo alla moglieEnrichetta Adelaide di Savoia, per festeggiare la nascita del loro primo figlio maschio.

Secondo noi l’Enrichetta un po’ se ne ebbe a male, perché lei magari voleva quella collana tempestata di diamanti e invece quell’imbecille di suo marito le regalò un bosco umido e pieno di zecche, ma il Ferdinando si salvò in corner ingaggiando un buon architetto e promettendo di erigere per lei, nel bosco, anche un bel palazzo dove passare l’estate.

Tempietto di Apollo affacciato sul lago nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Tempietto di Apollo nel parco del Nymphenburg

Non sappiamo se l’Enrichetta si lasciò convincere da questo gesto del marito ma siamo certi che altre mogli avrebbero risposto qualcosa del tipo:

“Ma sei scemo? Abitiamo a cinque chilometri da qui e tu mi costruisci la residenza estiva a un tiro di schioppo da casa? Lo sai almeno che la Baviera ha le montagne? Lo sai, no? Sono quei posti in alto, dove d’estate fa fresco, mica questa piana dove c’è solo umido e zanzare!”

Le bellezze francesi

Fatto sta che, nonostante il probabile malcontento dell’Enrichetta, il Ferdinando andò avanti con la costruzione e, da lì in poi, le vacanze estive la famiglia le passò qui, compreso il figlioletto che poi altri non era che quel Max Manu, di cui abbiamo già parlato nell’articolo sulla Residenz, che da adulto era riuscito a ottenere il bel traguardo di farsi esiliare in Francia, alla corte del re sole.

Fontane e statue nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Cascata sul canale del Nymphenburg

Al ritorno dalla Francia non si era limitato ad ammodernare la Residenz secondo il gusto dei tempi di Luigi XIV ma aveva messo mano anche al palazzetto costruito per sua madre.

Come prima cosa aveva fatto scavare un grosso canale per portarci acqua, poi aveva fatto mettere dei giardini degni di questo nome e per finire fece ristrutturare la Festsaal (sala da ballo), anche se fu solo successivamente che suo nipote, il Max III, affidò l’incarico di aggiungere un tocco più rococò alla sala a Cuvilliés, lo stesso architetto del teatro della Residenz. 

Cuvilliés si mise all’opera appesantendo gradevolmente la Festsaal con un quintale o due di stucchi, lampadari di cristallo e una manciata di affreschi che celebrano gli dei olimpici (i regnanti) e la ninfa Flora patrona del palazzo… sobrietà ed eleganza!

Torniamo al Max Manu che aveva portato a casa dalla Francia un certo gusto per le belle donne francesi, così fece creare nel Nymphenburg una ‘galleria delle bellezze’, in altre parole una stanza dedicata ai dipinti di cinque importanti dame francesi della corte del re Sole.

Le bellezze (e le amanti) di Ludovico

Molti anni dopo, intorno al 1820, Ludovico I passò davanti a questi quadri e con l’occhio attento di uno che di donne se ne intendeva, si rese conto che quelle bellezze erano ormai roba vecchia! Le donne del suo tempo avevano pettinature e vestiti differenti e con questi cambiamenti anche il concetto di beltà femminile era cambiato… bisognava aggiornarsi!

Festsaal nel palazzo principale del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Festsaal nel palazzo principale del Nymphenburg
Helene Sedlmayr ritratta per la galleria delle bellezze al Nymphenburg a Monaco di Baviera. Articolo sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Il ritratto di Helene Sedlmayr nella ‘Galleria delle Bellezze’

E così Ludovico chiamò il suo pittore di corte e lo mise sotto per fargli dipingere il meglio che i suoi tempi avessero da offrire in fatto di bellezze femminili.

Non guardò in faccia nessuno e scelse personalmente ogni donna che sarebbe stata immortalata nella sua collezione infilandoci dentro, senza pregiudizi, donne di ogni ceto sociale e di ogni etnia e scegliendole solo in base al suo gusto personale.

Tra i ritratti di queste bellissime donne ci sono anche alcune che per certo erano state le amanti di Ludovico ma portarsi a letto il re non era strettamente necessario (forse!) per essere selezionate, come testimonia l’inclusione del ritratto di sua sorella…

Tra queste donne alcune hanno storie che meriterebbero articoli a parte, come l’avventuriera inglese Jane Digby, una donna colta e indipendente che parlava correntemente nove lingue e aveva attraversato, di amante in amante, tutta l’Europa per poi finire la sua vita a Damasco, come moglie di uno sceicco di vent’anni più giovane di lei.

C’era poi la giovanissima Helene Sedlmayr, che consegnava giocattoli ai figli del re quando Ludovico la notò; la inserì nella sua galleria delle bellezze, dichiarandola una tipica beltà nativa della Baviera, tanto che da allora divenne celebre come ‘La bella di Monaco’.

La galleria alla fine comprendeva trentotto ritratti e non possiamo dilungarci a parlarvi di tutte ma concentriamoci su alcune in particolare: quelle che per certo furono amanti di Ludovico.

La prima delle sue celebri amanti era Marianna Bacinetti, una nobile italiana che, sebbene già sposata, intrattenne con Ludovico una relazione almeno epistolare per tutta la vita. I due si scrissero qualcosa come tremila lettere e spesso il re andava in Italia per trovarla, quando non era lei a visitare la Baviera, ovviamente.

La Teresa (che per chi non lo ricordasse era la moglie di Ludovico), quando si ritrovò Marianna a corte non la prese benissimo: fece i bagagli e andò fuori città immediatamente! La Marianna però non era tipo da voler mettere zizzania e quindi, quando seppe che la regina aveva un disturbo agli occhi, trovò un buon dottore e chiese a Ludovico di mandarglielo e, dopo di allora, moglie e amante riuscirono a convivere senza troppe tensioni.

Marianna Bacinetti ritratta per la galleria delle bellezze al Nymphenburg a Monaco di Baviera. Articolo sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Ritratto di Marianna Bacinetti nella ‘Galleria delle Bellezze’
Sala delle feste al Badenburg nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Sala delle feste del Badenburg

Cosa ben diversa accadde quanto nella vita di Ludovico entrò di prepotenza Lola Montez, l’amante per cui il re perse il suo trono, infatti, questa irlandese che si fingeva spagnola non era invisa solo alla Teresa, ma anche alla Marianna che, quando seppe che Ludovico voleva appendere il ritratto di quella proprio di fianco al suo, nella galleria delle bellezze, gli scrisse inviperita minacciandolo di togliergli il suo favore se l’avesse fatto!

Per la Lola, il Ludovico litigò anche col pittore che aveva dipinto tutte le altre bellezze perché questi, sapendo quanto fosse mal vista la nuova amante dal popolo, prima aveva tergiversato e poi aveva realizzato un ritratto che, a parere del re, non era all’altezza della bella Lola. Ovviamente il pittore lo dovette sistemare e ancora oggi lo possiamo vedere al Nymphenburg.

… e la piscina non la vuoi?

Comunque Ludovico non doveva essere il solo, tra i Wittelsbach, ad amare uno stile di vita piuttosto edonistico perché nel giardino del Nymphenburg ci sono una serie di palazzetti ben particolari!

Partiamo dal Badenburg, voluto dal Max Manu, che era un palazzo dedicato… al bagno!

Al tempo di certo le piscine non erano ancora di moda, tantomeno quelle al chiuso, ma ignorando del tutto le mode dell’epoca il Max Manu si era fatto costruire un palazzo con una piscina abbastanza grande da potersi fare una nuotata. Aveva tenuto in considerazione, però, anche quelli che non avessero avuto voglia di farsi un bagno, aggiungendo una galleria superiore da cui poter guardare i bagnanti… solo noi vediamo delle applicazioni licenziose in questa cosa?

Ovviamente, dopo il bagno, al Max Manu poteva venirgli voglia di dare pure una festa, così al piano superiore troviamo una sala da ballo e, un po’ dappertutto, ci sono elementi che richiamano le cineserie tanto di moda nel periodo!

Sullo stesso stile il Max Manu aveva anche fatto costruire un altro palazzetto, il Pagodenburg. Al tempo era in voga presso la corte un gioco simile al golf e, dopo tanto movimento e fatica, era assolutamente indispensabile fermarsi un momento in un posto accogliente per riprendere fiato, no? Così il Pagodenburg, costruito con il solo scopo di rilassarsi, ha il piano terra interamente decorato in bianco e blu, per richiamare le famose ceramiche cinesi, mentre al piano superiore sono disponibili delle salette ‘relax’ che ricordano, per particolari o colori, il lontano oriente.

Sala cinese al Pagodenburg nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Il piano terra del Pagodenburg completamente arredato in bianco e blu
Sala Relax nel Pagodenburg all'interno del parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Saletta ‘relax’ al primo piano del Pagodenburg

Redimere la Maddalena

L’ultimo palazzo che Max Manu decise di costruire nel parco del Nymphenburg è il Magdalenenklause, una specie di chiesa/tempietto che esternamente è pensata per avere un aspetto antico, con tanto di muri crepati, mentre all’interno presentava una piccola cappella dalle pareti che simulano una grotta incrostata di conchiglie. Fu in realtà il figlio del Max Manu, il futuro imperatore Carlo VII, a finire questa costruzione. Viene da chiedersi per cosa la usassero perché, oltre alla cappella, erano disponibili diverse stanze da letto in uno stile minimale… ora, non sappiamo voi, ma a noi non viene immediatamente in mente, vedendo una chiesetta, di fermarci a dormire lì dentro…

Pare che in realtà questa Magdalenenklause non fosse proprio un edificio progettato per la religione ma fosse, invece, il luogo perfetto per gli incontri d’amore e di nuovo a noi sorge una domanda… ma perché metterci una chiesa? Boh? Forse il Max Manu e il Carlo amavano quei giochi tipo: ‘sei la mia Maddalena e ora io ti darò la redenzione!’

Statua della Maddalena all'interno della Magdalenenklause nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Interno del Magdalenenklause
Interni rococò dell'Amalienburg nel parco del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Interni rococò dell’Amalienburg

Fucili in rosa

Se però il Carlo aveva gusti strani, non si può dire che sua moglie fosse da meno perché Maria Amalia d’Austria era nota per la sua passione per la caccia. Per soddisfare quest’amore della moglie, e probabilmente per tenersela fuori dai piedi mentre giocava con le sue ‘Maddalene’, il Carlo le fece costruire dal solito architetto Cuvilliés, un palazzetto rococò, l’Amalienburg (Palazzo di Amalia), tutto dedicato alla caccia.

Che fosse il palazzo di una donna si capisce subito, perché è di un bel colore rosa, ma non lasciatevi ingannare perché la Maria Amalia non era una per le frivolezze: tutti sapevano che amava molti di più i suoi cani da caccia che le sue damigelle!

Questo posto comunque era fatto su misura per lei e aveva, oltre a stanze guardaroba e a una galleria degli specchi, una sala per i suoi cani e una per i suoi fucili ma, il pezzo migliore, è il balconcino superiore, dal quale la Maria Amalia poteva sparare in tutta tranquillità, certa che i suoi cani le avrebbero immancabilmente riportato la preda che, immediatamente dopo, sarebbe finita in padella nella cucina del palazzetto. Dal produttore al consumatore, come si suol dire!

Busti di Ludwig II e suo fratello Otto al Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Ludwig II a sinistra e suo fratello Otto a destra.

Sulle tracce di Ludwig II

Adesso però lasciamo i giardini e torniamo al palazzo del Nymphenburg nelle cui stanze, il 25 agosto del 1845, nacque Ludwig II detto poi ‘il re delle favole’.

Nella stanza dove nacque, che poi era quella di sua madre ovviamente, sono esposti un suo busto vicino a quello del fratello Otto.

Chi arriva al Nymphenburg seguendo l’itinerario dei castelli di Ludwig II, non troverà qui molte costruzioni o cose che appartenessero a quel sovrano, ma potrà comunque rifarsi gli occhi nelle scuderie, dove è ospitato il museo delle carrozze appartenute ai vari Wittelsbach, compreso ovviamente anche Ludwig II di cui sono esposte non solo le sontuose carrozze ma anche le incredibili slitte con le quali si dice amasse viaggiare nei mesi invernali al chiar di luna!

Dipinto di Ludwig II che viaggia in slitta nel museo delle carrozze del Nymphenburg a Monaco di Baviera. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Ludwig II che viaggia in slitta nella notte – dipinto di R. Wenig al Museo delle Carrozze

Informazioni pratiche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe anche interessarti...