E’ uscita proprio in questi giorni la nuova stagione di “Tenebre e Ossa”, la serie tv tratta dai libri di Leigh Bardugo.
Per chi non conoscesse questa serie, basti sapere che è di genere fantasy e che alcuni dei personaggi vivono in quello che viene chiamato “piccolo palazzo”, una sontuosa dimora che si trova nella capitale del regno di Ravka. La protagonista, Alina Starkov, non vive nella capitale ma vi finisce dopo un’iniziale serie di peripezie.
Esattamente come Alina anche Mary, la protagonista della storia di oggi, finì a vivere molto lontana dalla sua patria anche se nel suo caso il palazzo in questione non si trovava in un regno di fantasia ma in Ungheria e la cosa che le accomuna è che la meravigliosa residenza che la ospitò è stata usata ai giorni nostri per impersonare il “piccolo palazzo” che possiamo vedere nella serie tv Netflix.
Siamo a Keszthely in Ungheria, a pochi chilometri dalle rive del lago Balaton, ed è qui che i conti di Festetics decisero di mettere mano a un vecchio palazzetto per farne la loro residenza principale, chiamata appunto Palazzo Festetics.
Questa famiglia sebbene avesse una buona ricchezza e un certo rilievo, non era annoverata al tempo tra quelle che avevano connessioni con le più grandi casate regnanti europee, anche se questo fatto sarebbe cambiato con l’arrivo di Mary Victoria Douglas-Hamilton.

Ora stati attenti perché qui la storia si fa difficile da seguire, proprio come in quelle soap opera con troppi personaggi dove tutti se la fanno con tutti.
A quel tempo uno dei regni più influenti era quello di Francia retto da Napoleone III, che intratteneva rapporti di buon vicinato con il principato di Monaco il quale già allora, sebbene fosse minuscolo, vantava grandi ricchezze grazie al suo prodotto tipico, molto apprezzato da ogni ricco che non sapesse bene come spendere i suoi soldi: il gioco d’azzardo.
I Grimaldi, che allora come oggi regnavano a Monaco, ambivano a imparentarsi con un’altra grande potenza del tempo: il Regno Unito.
Nel Regno Unito però dettava legge la regina Vittoria, la quale non aveva la minima intenzione di legare una qualunque sua parente, fosse anche solo una cugina, a dei principi che si guadagnavano da vivere con i casinò invece di fare un lavoro rispettabile come per esempio colonizzare mezzo mondo, così alle richieste dei Grimaldi finse una sordità selettiva molto difficile da curare.
Il Napoleone III invece non ci vedeva nulla di male nell’essere ricchi sfondati e poco gli interessava da dove arrivassero quei soldi, così propose una soluzione di comodo spingendo i Grimaldi a chiedere in sposa, per il loro erede Alberto, una sua lontana cugina la cui nonna era, come la madre dell’imperatore, una Beauharnais.
Sì, perché per chi non lo ricordasse, Napoleone Bonaparte durante il suo regno, aveva attuato un’aggressiva politica matrimoniale, facendo sposare tutti i suoi parenti, e quelli della prima moglie Giuseppina Beauharnais, con le maggiori casate nobiliari europee, così al Napoleone III di certo non mancavano i parenti da accasare!



Alla famiglia Grimaldi l’idea piacque un sacco, soprattutto perché la ragazza in questione era una Lady scozzese, figlia del marchese di Douglas… forse non era parente della regina Vittoria ma per chi stava a Monaco la differenza era poca!
I due ragazzi furono presentati a un ballo organizzato dal Napoleone III e l’anno dopo la Mary Victoria Douglas-Hamilton si ritrovò sposata e in procinto di dare alla luce l’erede del principato di Monaco e questo, per chi ama le storie di gossip reale, la rese a tutti gli effetti la bisnonna di quel Ranieri III di Monaco che, in tempi più recenti, si portò all’altare la bellissima attrice Grace Kelly.
E tutto questo cosa c’entra con il “piccolo palazzo”, la famiglia Festetics e l’Ungheria?
Be’, non tutti le ciambelle escono col buco e così non tutti i matrimoni combinati sono destinati a sopravvivere alla nascita di un tanto desiderato erede! La Mary era nata e cresciuta in Scozia e a lei il bel clima caldo e assolato e tutta quella salsedine che si respirava a Monaco le facevano schifo, così abbandonò tutto e si spostò a Firenze, dove poco tempo dopo ottenne il divorzio.
A quel punto fece la sua comparsa sulla scena Tasziló Festetics che anche se non era principe era comunque un Conte e almeno viveva in Ungheria, in una zona molto più temperata rispetto all’assolata Monaco.
La Mary non ci pensò sopra due volte e se lo sposò seduta stante e questa volta non trovò nulla di cui lamentarsi né nello sposo prescelto né tantomeno nella sua residenza, un bel palazzo non troppo lontano dalle sponde del lago Balaton dove visse felicemente per il resto della sua vita, dando al suo nuovo marito ben quattro figli.
Ecco, la Mary qui evidentemente discendeva da una buona schiatta, di quelle destinate a far consumare mari d’inchiostro a tutti i tabloid, infatti non paga di essere la bisnonna di Ranieri III ebbe altri nipoti che con i loro matrimoni, frequentazioni e risultati artistici o sportivi, sono ancora famosi al giorno d’oggi.
Volete sapere chi si annovera tra i suoi discendenti? Per esempio lo stilista Egon von Fürstenberg (la cui madre era Clara Agnelli, sorella del più noto Gianni), oppure Hubertus von Hohenlohe che è diventato famoso sia come sciatore che come fotografo e anche in altri campi… forse dopotutto essere imparentati con tutte le antiche famiglie europee aiuta davvero, no?
Adesso che abbiamo dato una panoramica su questa Lady parliamo finalmente anche della sua prescelta casa, il palazzo Festetics.


Quando il palazzo era diventato di proprietà di Kristóf Festetics a metà del diciottesimo secolo, era ben diverso e molto più umile ma, con un po’ di lavoro, venne ampliato e reso adatto a ospitare una famiglia nobiliare importante. Il Kristóf inoltre, essendo uomo di legge, decise di installare qui una biblioteca ma, poiché a lui interessava la giurisprudenza, i libri raccolti furono molto settoriali e fu suo figlio Pál Festetics III a introdurre argomenti diversi e ad assumere un bibliotecario. Poi arrivò il nipote György Festetics che, come il resto della sua famiglia, credeva che la cultura fosse importante e così decise che una biblioteca aveva bisogno di uno spazio dedicato e tra il 1799 e il 1801 lo fece costruire.
Quando la nostra Mary sposò il Tasziló Festetics nel1880, una delle cose che approvò della dimora del marito, oltre al clima più mite, fu la biblioteca alla quale contribuì facendosi spedire dalla Scozia una parte della collezione di libri del padre e del fratello.

Alla soglia della seconda guerra mondiale la biblioteca del palazzo Festetics era diventata la più grande biblioteca privata dell’Ungheria e fu anche l’unica a non essere danneggiata dai combattimenti, grazie alla lungimiranza del comandante della città che fece murare la biblioteca proprio per evitare che fosse saccheggiata, così l’unico danno che subì fu a causa di una pallottola vagante che colpì il vetro di una finestra e provocò alcuni danni a una scrivania mentre le schegge di vetro graffiarono ben 30 dei 50.000 libri presenti.

Dopo la guerra purtroppo le cose si fecero più movimentate perché molti arredi originali del palazzo, e alcuni dei libri più preziosi, furono trasferiti a Budapest e anche se i libri furono sostituiti con altri, o con copie, il mobilio non seguì lo stesso iter.
Per alcuni decenni il palazzo fu utilizzato come scuola ma l’idea di un polo museale che illustrasse la vita dei nobili tra settecento e ottocento prese piede in fretta e nel 1976, dopo un completo restauro, il palazzo Festetics fu riaperto al pubblico.
Da allora i curatori hanno continuato a fare pressioni sul governo per riottenere gli arredi originali che sono ancora conservati in vari magazzini della capitale e un po’ per volta, nel corso degli anni, sembra che la loro testarda insistenza sia riuscita a fargli vincere alcune battaglie ma, anche quando non hanno avuto successo, si sono sempre impegnati per acquistare in giro per il mondo degli arredi che potessero essere i più vicini a quelli che un tempo adornavano questo palazzo, sempre in paziente attesa che da Budapest arrivi il resto perché questo posto ha 110 stanze e, sebbene quelle visitabili siano molte, l’ambizioso progetto è di riuscire un giorno a riarredarle tutte!
Per adesso, durante la visita, potrete vederne comunque una buona parte, oltre ovviamente all’incredibile biblioteca, e tra i dipinti non stupitevi se ogni tanto spunta del tartan perché ovviamente la Mary ci teneva a celebrare le sue radici!


Anche i giardini sono stati perfettamente ristrutturati e in quelle che erano le stalle sono visitabili altri musei dedicati a vari temi come i trasporti nel corso del tempo, i viaggi nobiliari e i modellini ferroviari, mentre le serre sono diventate sede di un parco ornitologico, di un giardino botanico con tanto di zona dedicata alle farfalle e di un acquario, rendendo la visita adatta a persone con interessi ben diversi tra loro.
Un’altra curiosità di questo posto è il nome, perché in realtà i suoi proprietari lo chiavano Helikon Kastely ispirandosi all’Elicone, il monte della mitologia greca dove il cavallo alato Pegaso diede una zoccolata per terra facendo sgorgare una fonte che divenne sacra alle muse. Il nome fu scelto dalla famiglia per indicare che questo palazzo sarebbe stato dedicato alle arti e alla cultura.
I Festetics però non furono solo patroni della cultura, aprendo anche delle scuole nelle vicinanze, ma furono anche i primi a intuire le potenzialità del laghetto di Hévíz, non molto lontano da qui.
Ora noi diciamo “laghetto” ma in realtà questo è il lago termale più grande al mondo e i Festetics ne fecero ripulire le sponde e lo resero, nel corso dei secoli, sia meta di turismo termale sia stabilimento per la cura delle malattia reumatologiche.
Noi non abbiamo saputo resistere alla tentazione e abbiamo interrotto ogni altra attività per passare una giornata nuotando in questo lago le cui acque sono a 36°.


Il prezzo del biglietto di ingresso giornaliero si aggira sui 15 euro (ma potete anche prendere il biglietto da 3 ore che costa 10 euro) e noi vi consigliamo, se non li avete con voi, di spendere qualcosa di più e di noleggiare salvagenti o materassini perché, dal prato intorno al lago, non esiste una discesa graduale e il fondo già dalla riva è di due ben metri. Anche se in molti punti del lago ci sono dei corrimani dove potersi aggrappare diventerà presto stancante dover nuotare continuamente, mentre con un materassino potrete godervi al meglio queste acque calde mentre magari vi avvicinate agli angoli dove crescono quelle splendide ninfee rosa che qui sono chiamate con l’evocativo nome di “rose fatate”.
Nel prezzo del biglietto è anche incluso un braccialetto che vi darà accesso agli armadietti dove lasciare i vostri vestiti e le sdraio nel parco sono a disposizione di tutti. Potrete poi raggiungere la parte centrale del lago, quella più calda, camminando lungo le strutture coperte che danno la possibilità ai bagnanti di frequentare il lago anche durante l’inverno, proteggendosi dall’aria fredda e scendendo direttamente in acqua dalle scale presenti nella struttura.
Appena finito di vedere tutto “Tenebre e Ossa” e mi è piaciuto talmente tanto che ora vorrei passare ai libri! Questo palazzo è splendido, lo metto subito tra le mete che vorrei visitare e mi salvo il tuo articolo!!
Le mie amiche hanno insistito un sacco a dirmi che i libri erano favolosi… ma ammetto che non le ho ascoltate perchè le copertine mi davano l’idea di una roba serie Z e così li ho letti solo dopo aver visto la prima stagione e non ne sono di certo rimasta delusa!😍
E tanto in un modo o nell’altro tutte le famiglie nobili di tutta Europa sono sempre imparentate l’una con l’altra. A tratti quando leggi qualcosa a proposito dei legami di parentela tra questa casata e l’altra, ti sembra di essere nel Trono di Spade. Venendo al castello, come dare torto a Mary? In effetti gli interni sanno molto di castello scozzese. E che bellezza il lago termale!
In effetti gli alberi genealogici dei nobili sone peggio di quelli delle telenovelas brasiliane di serie Z, altro che Trono di Spade!
Mi sento comunque di dire che, palazzo a parte, questa zona vale una visita anche solo per il lago termale che è veramente da provare!
Wow, questo palazzo è veramente bello, e la sua storia è molto intregante. Da amante dei libri, non potevo non notare la biblioteca di Palazzo Festetics mi sembra perfettamente conservata!
La biblioteca è il vero motivo per il quale lo volevamo vedere ma anche tutto il resto è davvero bello e mi ha stupita quanto siano giù riusciti a fare per recuperare non solo il palazzo ma anche il parco e gli edifici annessi!