Noi amiamo quella pazza di Yayoi Kusama!
Wunderkammer!
A molte persone piace collezionare e spesso si possono raccogliere cose senza pagare alcun prezzo. Ci sono persone che raccolgono sassi o foglie o fiori da ogni posto in cui sono state, altre preferiscono manufatti umani, come tappi di bottiglia, bustine di zucchero o cose del genere. Ci sono poi le collezioni per le quali si è disposti a spendere soldi e in quei casi i collezionisti più facoltosi si lanciano in arditi acquisti di opere d’arte e creano collezioni private che a volte sono l’invidia dei più grandi musei.
Un tempo però i musei non esistevano e queste collezioni enormi e costose, che spesso erano esposte in appositi e sontuosi spazi, sebbene fossero riservate a pochi erano davvero una prima forma museale.
I tedeschi chiamano queste collezioni ‘Wunderkammer’ che letteralmente significa ‘camera delle meraviglie’, e molti regnanti o ricchi nobili avevano le proprie collezioni private dove ammassavano oggetti d’arte o naturali che destassero meraviglia nello spettatore.
Anche dopo secoli dal tempo in cui tali collezioni sono state smembrate, alcune di esse vengono ancora ricordate e citate, segno che davvero avevano risvegliato la fantasia di molti.
Non tutte queste collezioni sono state disperse dal trascorrere del tempo e tra quelle ancora intatte c’è la wunderkammer del castello di Ambas, vicino a Innsbruck.


Se pensate che è lì che siamo diretti mi dispiace deludervi ma non è così perché stiamo invece per visitare un’altra camera delle meraviglie che, forse proprio per la vicinanza a Innsbruck, in un certo senso si inspira a quella ma, essendo di gran lunga più moderna, rielabora il concetto di collezione in maniera del tutto diversa. Ebbene sì, stiamo per visitare i ‘mondi di cristallo’ di Swarovski.
Il gigante verde
Tanto per cominciare, e per darvi l’idea che qui sia nascosto un tesoro, incontrerete subito dopo il vostro ingresso un gigante.
Questo gigante, ci viene narrato, ha girato per il mondo per raccogliere conoscenze e tesori e alla fine si è fermato qui, custodendo dentro la sua testa tutto le cose preziose che ha radunato.
Su una nota divertente, l’artista che ha progetto questo gigante è André Heller, più noto in Italia per l’Heller Garden, un giardino botanico/artistico che si trova a Gardone Riviera sul Lago di Garda.

Entrando nella testa del gigante potrete visitare diciotto camere delle meraviglie, ognuna diversa dalle altre, tutte incentrate sui luccicanti cristalli Swarovski e curate da artisti diversi.
Non ci dilungheremo a parlarvi di tutte, anche perché comunque sul sito internet di questo museo troverete molte informazioni, ma ci concentreremo sulle nostre preferite.
Le nostre ‘meraviglie’ preferite
Quasi subito incontrerete la camera “Silent Light”, una stanza a tenuta stagna dove potrete provare il brivido dell’inverno e del Natale anche in piena estate mentre osservate tutti i minuscoli dettagli del posto che sembrano fatti apposta per essere trovati e prima di andarvene non scordatevi di fermarvi un momento per assaporare il freddo della neve che scende su di voi!
Tra tutte le camere comunque noi amiamo ‘The Art of Performance’, un piccolo museo dedicato ad alcuni vestiti e accessori di scena usati nel tempo da grandi nomi dello spettacolo.
Qui potrete vedere le scarpette di cristallo di cenerentola nel film del 2015, lo scintillante costume di Elton John in ‘The rocketman’, uno dei sontuosi abiti di Cher usati durante un’esibizione al Caesar’s Palace di Las Vegas, ma anche la replica del vestito che Marilyn Monroe indossò per il compleanno di Kennedy… ce ne sono molti altri, usati da tutti i personaggi dello spettacolo che hanno sentito il bisogno di indossare cristalli per brillare di più, da Michael Jackson a Lady Gaga, passando per Dita von Teese. Potrete ammirarli tutti e restare accecati dai loro bagliori!
Un’altra camera divertente è il ‘passaggio di ghiaccio’, un corridoio dove ad ogni vostro passo il pavimento sembrerà crepare come se steste passeggiando su vero ghiaccio. Ammettiamolo… potremmo essere rimasti lì a camminare forse un po’ più a lungo del normale ma, dopo un po’, diventava come una droga!
I pois di Yayoi
Arriviamo poi a quello che a nostro parere è il vero capolavoro esposto qui: “Chandelier of Grief”, l’opera creata per Swarovski da Yayoi Kusama.
Per chi non la conoscesse, Yayoi Kusama è un’artista giapponese che, come moltissimi artisti moderni, crea opere un po’ troppo concettuali perché il grande pubblico le possa apprezzare… nel suo caso però ci sono delle attenuanti perché alcune sue creazioni sono esteticamente davvero bellissime e non possono essere ignorate!

Okay, la Yayoi a guardarla oggi sembra una pazza scatenata, perché a 94 anni con in testa una parrucca rossa e vestita in sgargianti abiti a pois non è che una può sembrare normale, ma il punto è che non sembra solo matta, la è davvero o almeno lei crede di esserlo.
Dopo aver iniziato la sua carriera espatriando negli Stati Uniti a ventinove anni, quando già era certa che i fiori e le zucche le parlassero e che i pois fossero la base su cui misurare l’infinito, di certo la sua sanità mentale non migliorò andando a imbottirsi di droghe ai parti di Andy Warhol.

Il successo le sfuggi per un po’, forse perché donna o forse perché giapponese in un periodo storico dove questa popolazione non era vista di buon occhio dopo la recente guerra mondiale, ma alla fine si fece notare e da allora rimase sempre una delle artiste più quotate e ricercate.
Collaborò con tutti i grandi del novecento, espose alla biennale di Venezia più volte e la cosa incredibile e che molto spesso lo fece senza mai recarsi nei posti dove le sue opere erano esposte perché dal 1977 è volontariamente ricoverata in un ospedale psichiatrico, dal quale però esce ogni giorno per recarsi a lavorare nel suo Atelier.

Meglio inghiottire la carta di credito…
L’ultima camera che ci ha colpito, anche se in realtà è in un certo senso simile a ‘The Art of Performance’, è ‘Timeless’, uno spazio dedicato di nuovo a tutto le creazioni in cristallo Swarovski che sono servite come oggetti di scena, costumi e accessori. C’è di tutto, dalle parure più ardite ai copricapi sbirluccicosi e la cosa divertente è che non sono esposti solo in statiche vetrine ma anche in molti cassetti che i visitatori sono invitati ad aprire per scoprire il contenuto di ognuno e questa cosa ha tutto il fascino vagamente proibito di quando da bambini si andava a curiosare nei cassetti delle mamme per cercare le sue cose luccicose!
Se la vostra voglia di oggettistica non è ancora finita, fatevi un favore e ingoiate ora la vostra carta di credito, prima di passare per lo shop perché lì le tentazioni sono innumerevoli anche per i poveri piccoli nerd come noi… possiamo resistere a orecchini e gemelli ma come si fa a lasciarsi alle spalle un millenium falcon tempestato di cristalli? E’ stata durissima non portarcelo a casa, sappiatelo!

Un parco luccicante
Per fortuna per riprenderci da questa ardua prova, appena usciti c’è il parco che, come l’interno dei mondi di cristallo, è pieno di opere d’arte e di installazioni. Anche in questo caso alcune ci sono piaciute più di altre.
La nuvola di cristallo, che poi è una rete luccicante che se ne sta lì su dei pali, ci piace poco ma la sottostante vasca a specchio è davvero divertente perché puoi immergerci le mani e l’acqua, che sebbene non lo sembri l’acqua è nera come l’inchiostro, le farà scomparire!
C’è anche il giardino alpino, una collinetta ricolma di ogni odorosa e variopinta pianta alpina e c’è anche un eccentrico labirinto che però noi non siamo riusciti a visitare perché quando siamo passati era chiuso e così ci siamo consolati con il carosello che, sebbene sia un’installazione artistica è di quelle che ci piacciono!
Si può salire davvero sulla giostra e godersi un giro ridacchiando mentre gli specchi ci rimandano i nostri riflessi e i cristalli danno al tutto una luce magica… un modo magico e bellissimo per concludere la visita!
Per approfondire:
Informazioni pratiche:
L’angolo dello shopping:
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Mi piacerebbe visitare questo museo. Deve essere molto particolare la Silent Light e da vedere sicuramente la stanza con gli abiti usati da grandi artisti.
Grazie per le info!
Gli abiti degli artisti sono splendidi… per me sarebbero bastati quelli! 🙂