Le mura di Aigues-Mortes, borgo medievale in Francia. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

San Luigi, i templari e Marie Durand

Voglia di crociate

Quando pensiamo alla Francia, sono due le cose che ci vengono subito in mente: Parigi e la Costa Azzurra.

Ecco, Parigi va bene, ma c’è stato un tempo in cui la zona meridionale dell’odierna Francia non faceva parte del regno omonimo e, di conseguenza, la Francia non aveva sbocchi sul mediterraneo.

Questo era un grosso problema perché al re del tempo, Luigi IX, gli sarebbe scappato volentieri di farsi un giro in terra santa, che tutti i suoi amici avevano fatto le crociate e lui no.

Insomma, Luigi smaniava di partire lancia in resta per Gerusalemme ma, non volendo chiedere un passaggio alle solite repubbliche marinare che facevano i tipici prezzi dei tassisti italiani ai turisti stranieri alla fine, pensa che ti ripensa, calcolatrice alla mano, si rese conto che gli costava meno comprarsi un porto che chiedere un passaggio. Un po’ come noi oggi che spendiamo meno comprando un’auto un po’ scassata piuttosto che usare Trenitalia…

In effetti, il porto che Luigi comprò era a sua volta un catorcio perché dava sulle paludi e bisognava attraversare un canale per arrivare al mare vero e proprio, però costava meno di Alitalia e quindi se lo fece andare bene.

Statua di San Luigi sulla piazza di Aigues-Mortes

Anche il nome di quel catorcio non era proprio beneaugurante perché Aigues-Mortes (acque morte) non sembrava così invitante ma, insieme al porto, Luigi ci guadagnava anche il controllo delle vicine saline e quindi, in definitiva, l’affare non era malaccio.

Fece subito costruire la Torre di Costanza, per ospitare una guarnigione, poi se ne partì per la crociata che tanto agognava. Gli piacque talmente che poi ne organizzò una seconda ma si sa, un conto è andare in giro a dormire in tenda quando si hanno trent’anni, altra cosa è farlo dopo i cinquanta… e così il povero San Luigi ci lasciò le piume a causa del solito ‘male del viaggiatore’.

Sì, avete capito bene. Morì a Tunisi di dissenteria.

Segnatevelo e vedrete che la prossima volta che farete la valigia l’imodium non lo scorderete più!

Dove li metto i templari?

Intanto noi torniamo a parlare di Aigues-Mortes perché nel 1270, quando San Luigi morì, la fondazione dei muri di cinta era solo cominciata e fu suo figlio, Filippo III, e poi suo nipote Filippo IV detto ‘il bello’, a portare a termine la costruzione delle poderose mura della città.

Veduta delle mura di Aigues-Mortes sulle saline

Filippo il Bello, come tutti sanno, era uno che per hobby mandava gli amici a schiaffeggiare il papa e poi, non pago, decise pure di rapirlo e tenerselo vicino a casa, ad Avignone.

A lui quelli gli stavano proprio sul gozzo, anche se probabilmente una parte della sua antipatia era da imputare al fatto che fossero una potenza militare di quindicimila uomini, compresi millecinquecento cavalieri, a completa disposizione del papa…

Così Filippo si mise a tavolino e, con una manovra ordita a puntino, fece arrestare tutti i cavalieri templari su suolo francese contemporaneamente.

Viene un po’ da chiedersi come abbia mai fatto a organizzare una cosa del genere in un tempo in cui il metodo di trasmissione messaggi più che veloce era il cavallo, che magari si azzoppava pure, ma ci riuscì.

Veduta esterna della torre di Costanza
Interno della torre di Costanza

I cavalieri templari furono imprigionati ma non tutti insieme perché, se arresti quarantacinque persone nel sud della Francia, poi è un casino trasportarle in giro, quindi tanto valeva metterli tutti nella torre di Costanza ad Aigues-Mortes, che era già pronta per essere convertita in prigione.

E i protestanti?

Questo ruolo di prigione alla torre Costanza gli donava talmente che, dopo di allora, continuò saltuariamente a svolgere questa funzione, anche se il caso più famoso fu durante il regno di Luigi XIV, il re sole.

Come chiunque abbia visto la serie tv ‘Versailles’ sa già, (potrei dire come chiunque che abbia studiato storia a scuola… ma quello l’hanno fatto in due a dire tanto!) il Re Sole un mattino si svegliò e, mancando la carta igienica e soffrendo di dissenteria, usò per pulirsi il primo foglio che trovò. Era l’editto di Nantes, quello che concedeva la libertà di religione ai protestanti. Ovviamente poi dissero che l’editto era stato ‘revocato’, perché spiegare davvero che fine avesse fatto sarebbe stato imbarazzante!

E così imprigionarono tutti i protestanti e, come al tempo di Filippo il Bello, li misero dove c’era posto ma per gentilezza, poiché i protestanti erano sia uomini sia donne, li divisero per genere e, nel sud della Francia, il ruolo di prigione femminile toccò di nuovo alla cara Torre di Costanza.

Tra le ospiti più note della Torre, in questo periodo, c’è una certa Marie Durand.

La Maria era una di quelle persone sfigate che sarebbero state tanto meglio se fossero nate in una famiglia diversa! Già erano ugonotti e non lo potevano dire in giro per paura di essere arrestati e impiccati ma, in più, suo fratello in un momento di spirito eroico decise di andare a studiare da pastore in Svizzera e poi, invece di restarsene là dove i suoi servizi sarebbero stati benaccolti, tornò in Francia a fare ‘il predicatore nel deserto’, che in pratica vuol dire che predicava nelle segrete chiese protestanti.

E questo che cosa c’entra con la Maria?

Ecco, il fatto è che suo fratello Pierre, per quanto fosse cuor di leone predicando la fede ugonotta in un posto dove eri falcidiato a vista, evidentemente mancava della scaltrezza necessaria per farlo davvero in segreto e quindi, in breve tempo, si ritrovò con un mandato d’arresto sulla testa.

Lui fuggì ma, in sua assenza, i gendarmi zelanti pensarono bene di arrestare sua sorella, la misero in galera nella solita Torre di Costanza e poi se ne dimenticarono.

Prigioniere ugonotte nella torre di Costanza – Jeanne Lombard

Dico davvero. Se ne dimenticarono! Marie fu arrestata nel 1730 e due anni dopo i soliti gendarmi zelanti riuscirono a mettere le mani su suo fratello Pierre, e a impiccarlo, ma a nessuno tornò in mente la sorte della Maria che, quando era stata imprigionata, aveva solo diciannove anni.

Qualcuno si ricordò di lei, insieme alle sue altre tredici compagne di prigionia, solo nel 1767 e a quel punto, essendo i tempi cambiati e la persecuzione non più così accanita, fu liberata.

Era entrata in prigione a diciannove anni e ne era uscita a cinquantasei… in Italia non ti fai così tanti anni di galera nemmeno se ammazzi qualcuno!

Comunque la Maria sarà sempre ricordata, da chi entra a visitare la torre di Costanza, perché sulla vera del pozzo si può leggere la parola ‘register’ (resistere) che si dice sia stata incisa proprio da lei.

La scritta che tradotta significa ‘resistere’, sulla vera del pozzo della torre.

Ultimo avvertimento!

Ora un ultimo avvertimento: se entrate a visitare la torre vi sarà proposto di salire sulle mura della città, da cui avrete una panoramica eccezionale sia sul paese sia sulle saline MA… se cominciate a percorrere le mura sappiate che non si può scendere a metà percorso! Vi toccherà farvi tutto il giro del paese per scendere poi di nuovo all’altezza della torre. Stiamo parlando di più di un chilometro e mezzo di camminata sulle mura!

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10 commenti

  1. Non ci sono mai stata ma la storia mi ispira, poi raccontate le avventure di re e cavalieri sempre in modo emblematico: “l’ironia è una cosa seria”!

    1. Se non ci sei mai stata prova a considerare un tour della zona perchè tra Aigues-Mortes e la zona circostante ci sono davvero tantissime cose da vedere, tanto che noi ci torniamo spessissimo e non ce ne stanchiamo mai (ma quello potrebbe avere qualcosa a che fare con le ferie spagnole in effetti🤔).

  2. Ho trovato divertentissimo il modo in cui hai raccontato la storia di Aigues Mortes. Ci sono stata qualche anno fa e mi è piaciuta moltissimo, con i suoi imponenti bastioni!

    1. Abbiamo una cronica mancanza di serietà nel raccontare dei vari posti dove siamo stati… e siamo pure impenitenti!

  3. Sto proprio in questi giorni programmando un viaggio ad Aigues Mortes e mi sono molto divertita a leggere la tua versione della storia di questa cittadina medievale. Non vedo l’ora di visitarla di persona!

    1. Se ne hai il tempo, sono molto divertenti anche i safari in jeep organizzati dai vari allevamenti di cavalli e tori da lidia che, con un po’ di fortuna, danno la possibilità di scattare foto meravigliose! 😍

  4. Molto divertente il tuo racconto della storia!! Io amo particolarmente la zona della Camargue e la vista delle sue saline rosa (in estate) dall’alto delle mura di Aigues Mortes vale assolutamente la passeggiata!

    1. I tramonti sulle saline sono molto romantici… ma il povero Teo deve convivere con una Kry che invece di sbaciucchiarlo si mette a fare foto! 🙂

  5. Sono stata a Aigues-Mortes secoli fa (praticamente quando Luigi era un ragazzino) quindi non ricordo molto. Ma soprattutto non ne conoscevo tutti questi dettagli storici e ti devo fare i complimenti perché sei riuscita a raccontare la storia della città in maniera divertente e molto avvincente: bravissima!

    1. Grazie Silvia, gentilissima!

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