Il ponte Gobbo (o ponte del diavolo) nel borgo di Bobbio in Emilia Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.

Bobbio è uno dei borghi più belli d’Italia!

Un Santo irlandese

Sebbene la festa di San Patrizio sia tipicamente irlandese e quindi poco diffusa nei paesi che non hanno molti abitanti di questa nazionalità, ormai da anni in Italia è sinonimo di feste della birra estemporanee e più o meno improvvisate perché, si sa, qui da noi se davanti a qualunque altra dicitura c’è la parola “festa”, siamo sempre sul pezzo.

Per questo motivo anche noi volevamo unirci al carrozzone festivo andando alla ricerca di qualcosa di irlandese e, guardandoci in giro, abbiamo trovato San Colombano!

Questo Santo infatti, anche se è noto come San Colombano di Bobbio, in realtà è nato sul Monte Leinster che si trova tra le contee di Wexford e Carlow in Irlanda, intorno al 540 dopo Cristo.

E’ un bel po’ di tempo nel passato ma molte notizie su questo Santo sono abbastanza certe, perché uno dei motivi per cui è diventato famoso è che i monasteri da lui fondati avevano tra le loro regole di passare diverse ore ogni giorno scrivendo o copiando testi e questo ci ha tramandato molti scritti che vengono fatti risalire a lui personalmente, anche se probabilmente buona parte di quello che stiamo per raccontarvi sono aggiunte di pura fantasia per rendere più rocambolesca la sua storia.

L'abbazia di San Colombano nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in spalla: viaggiatori poco seri.
Abbazia di San Colombano
Basilica di San Colombano nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
La Basilica abbaziale di San Colombano

Dovete infatti sapere che nella prima adolescenza il Colombano incontrò nei boschi vicini alla sua casa una pellegrina di Cristo, cioè una donna che aveva consacrato la sua vita al pellegrinaggio con l’obiettivo di convertire il maggior numero di persone. La versione ufficiale ci dice che Colombano, profondamente impressionato dalla donna, decise che quella sarebbe stata anche la sua vocazione.

Noi a questo punto però propendiamo per una versione diversa: prendiamo un qualunque ragazzo di quattordici anni che vive in montagna in una zona isolata, con molte pecore e poche persone, e facciamolo incontrare con una donna adulta che ha viaggiato e visto il mondo. Il risultato a nostro parere è scontato! Colombano, seguendo la logica inoppugnabile di molti adolescenti, decise sul momento che quella era una scusa buona come un’altra per raccogliere i suoi pochi averi e partire all’avventura verso una nuova vita.

I genitori di Colombano invece, seguendo un’altra logica inoppugnabile, cioè quella dei genitori di un tipico adolescente, non provarono grande entusiasmo davanti alla “grande idea” del figlio.

Basilica di San Colombano nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Veduta della basilica di San Colombano
Colonne della basilica di San Colombano nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Portici della basilica di San Colombano

Nonostante le suppliche materne, Colombano citò il vangelo e rispose: “chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me”. E con quelle parole prese la porta e se ne andò per sempre.

E dopo di allora girò per il mondo, giusto? No.

Converti/Costruisci/Fuggi

Ovviamente era un ragazzino con una grande idea ma non sapeva nulla di pellegrinaggi né tantomeno di teologia così, invece di lanciarsi allo sbaraglio fece una cosa sensata e si ritirò in monastero sull’isola di Cleenish e lì rimase fino al termine degli studi per poi trasferirsi a Bangor, che oggi si trova nell’Irlanda del Nord. Quando alla fine riuscì a partire per seguire la sua vocazione aveva cinquant’anni.

I viaggi al tempo erano una roba difficile e che richiedeva anni, ancora di più se ogni volta che ti fermavi dovevi convertire tutti e installare un monastero, ma Colombano non si lasciò scoraggiare e attraversò tutta la Borgogna lasciando molti segni del suo passaggio costituiti da fiorenti congregazioni che durarono per secoli.

Ovviamente qualche piccolo problema lo incontrò, perché dovete sapere che secondo gli usi irlandesi qualunque territorio convertito al cristianesimo da Colombano diventava automaticamente “terra d’Irlanda” e quindi non più soggetta ai regnanti locali. Questi ultimi, ovviamente, non erano per nulla felici di questa usanza che a loro avviso gli rubava sudditi e tasse. Alla lista degli scontenti si aggiunse poi anche il clero che era, di fatto, stato tagliato fuori dai monasteri che si ritenevano del tutto autonomi da qualunque autorità che non fosse quella papale.

Con queste premesse è facile capire perché il Colombano fosse costretto a un ritmo serrato di converti/costruisci/fuggi.

A quel punto, forse per rendersi più simpatico alle monarchie locali, il Colombano prese anche la bella abitudine di puntare il dito con vigore contro i nobili peccaminosi, come per esempio il giovane fornicatore Chidelberto II, nipote della regina Brunechilde che, oltremodo irritata con quell’irlandese bigotto, lo fece incarcerare per poi cercare di rimpatriarlo.

Purtroppo narra leggenda che la barca non ne volle sapere di partire da Nantes e in più i sui carcerieri miracolosamente si addormentarono, permettendo a Colombano di fuggire verso Parigi e poi, convertendo tutti al suo passaggio, cominciò a scendere giù fino ad arrivare nei territori del nord Italia.

Tomba di San Colombano nella basilica a lui dedicata nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Sarcofago di San Colombano
Statua sulla tomba di San Colombano nella basilica a lui dedicata nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Parte superiore del sarcofago di San Colombano

Una casa per Colombano

La sua idea era di arrivare fino a Roma ma, una volta passate le alpi, si ritrovò nel regno dei Longobardi dove era in corso una disputa teologica tra re Agilulfo e sua moglie Teodolinda.

Forse memore del bel risultato che aveva ottenuto in passato criticando i regnanti locali, Colombano rispolverò le sue conoscenze teologiche e mise fine alla diatriba, motivo per il quale la Teodolinda gli concesse ampi territori dove fermarsi e costruire e così, dopo tutta quella strada, il Colombano si insediò in quel di Bobbio, dove noi oggi lo siamo andati a trovare, visto che si trova ancora lì, nella sua bella cripta sotto la basilica dell’abbazia che porta il suo nome.

La zona dove sorse questa abbazia era quanto mai propizia perché si trovava proprio sulla strada che portava dalla pianura al mare e, come bonus, era vicina alle saline già in uso dai tempi dei romani, cosa che in breve tempo aumentò la ricchezza di quei territori e rese Bobbio uno dei più importanti centri monastici d’Europa.

Visitando oggi questo paese, che nel 2020 è stato eletto “borgo più bello d’Italia”, è facile notare i segni della sua passata grandezza che si è protratta per diversi secoli.

Mosaico medievale nella basilica di San Colombano nel borgo di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Mosaici databili intorno all’anno mille nella cripta della basilica
Dettaglio del mosaico medievale nella basilica di San Colombano nel borgo di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Dettaglio dei mosaici nella cripta della basilica

Sulla prima costruzione eretta durante la vita del Colombano si costruì poi una basilica carolingia in stile romanico e, se scendete nella cripta, potrete vedere l’originale pavimento a mosaico antecedente l’anno mille, che mostra immagini che raccontano la storia biblica dei Maccabei, affiancati da raffigurazioni di animali fantastici e dalla ruota del tempo che segna il trascorrere dei mesi con le attività che si svolgono durante le varie stagioni.

Nella cripta troverete anche il sarcofago del nostro Colombano che però fu scolpito e collocato in posizione centrale durante la ricostruzione della chiesa a metà del millequattrocento… ma in un momento di riciclo si è pensato bene di mantenere la cancellata originale in ferro battuto che, insieme ai mosaici, è una delle testimonianze più antiche qui presenti!

Interni del duomo (o concattedrale) nel borgo di Bobbio in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Interno del duomo di Bobbio
Duomo (o concattedrale) nel borgo di Bobbio in Emilia-Romagna. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Esterno del duomo di Bobbio

Le due chiese più importanti di Bobbio sono quindi quella dell’abbazia e il duomo e entrambe sono state ricostruite, durante il rinascimento, sulle precedenti strutture preesistenti e tutte e due valgono una visita anche solo perché sono bellissime.

I misteri di Bobbio e della Gioconda

Chi poi volesse indulgere in fantasie in perfetto stile “Giacobbo”, dovrebbe aggiungere al proprio percorso di visita anche una tappa alla chiesa di San Lorenzo, che mantiene esternamente un aspetto ancora prettamente medievale e sul cui muro esterno è possibile vedere una misteriosa lapide che porta incisa una grande croce e che è attribuita a un cavaliere templare… cosa ci facevano qui i templari? Hanno qualcosa a che fare con il fatto che San Colombano approdò, come prima tappa del suo viaggio, sull’isola di San Patrizio dove si pensava sepolto Giuseppe d’Arimatea e con lui il Santo Graal? E’ indicativo che sulla porta di ingresso alla basilica sia riportata la scritta “Terribilis est locus iste”? Forse il Santo Graal è nascosto da queste parti? E se è così, Leonardo da Vinci lo sapeva? A queste domande inani noi non abbiamo risposta ma seguiremo attentamente i prossimi episodi di “Freedom” per vedere se il divulgatore preferito dal Teo ci darà delle risposte!

iscrizione sulla basilica di San Colombano nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
“Terribilis est locus iste”, per la cronaca non significa che questo è un posto ‘terribile’ ma che ‘incute rispetto’!
Castello Malaspina dal Verme nel borgo medievale di Bobbio. Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Torrione del castello Malaspina dal Verme

Comunque la domanda su Leonardo non era buttata lì nel calderone a caso, perché ci si domanda davvero se il grande genio sia passato di qui e, soprattutto, se il paesaggio nei dintorni di Bobbio sia quello che fa da sfondo al quadro più famoso di sempre: la Gioconda.

Per chi non lo avesse già sentito dire in mille reportage più o meno attendibili, dovete infatti sapere che la ricercatrice Carla Glori da anni sostiene che lo sfondo della Monna Lisa sia il panorama che si può ammirare dal castello Malaspina dal Verme di Bobbio, con anche la presenza del famoso ponte gobbo.

Questa teoria parte dal presupposto che la Monna Lisa fosse in origine il ritratto di Bianca Giovanna Sforza, moglie di Galeazzo Sanseverino che a sua volta era stato spesso in contatto con Leonardo, il quale gli aveva anche disegnato i costumi da indossare alla giostra tenutasi in onere delle nozze di Ludovico il Moro.

Galeazzo Sanseverino aveva ottenuto tramite il matrimonio i territori di Bobbio e, visto il legame con Leonardo, non è impensabile che l’artista avesse ritratto la sua giovanissima moglie.

A sostegno di questa teoria, nel tempo sono state portate prove diverse per dimostrare che Leonardo aveva quantomeno visitato Bobbio in quel periodo e, tra queste, possiamo citare la descrizione nel Codice Leicester di alcuni icnofossili che sarebbero tipici della Val Trebbia, mentre altri studi sulla vigna di Leonardo a Milano dimostrano che le uve lì coltivate erano una varietà di malvasia provenienti sempre da questa zona. Altra prova a sostegno di questa teoria è una serie di rilievi effettuati negli ultimi anni su vari punti di riferimento geografici della val Trebbia e riconoscibili sullo sfondo della Gioconda.

Quello che sappiamo, grazie a diverse analisi del quadro effettuate in tempi recenti, è che il volto della Monna Lisa è stato modificato da Leonardo dopo averlo dipinto e, secondo la ricercatrice, questo è avvenuto per alterare l’aspetto del soggetto, visto che di certo l’artista non poteva andarsene in giro con il ritratto della giovane moglie morta di un suo ex mecenate… sarebbe stato quantomeno strano per non dire inquietante, non credete?

Oltre a tutte queste ipotesi c’è poi il ponte che si trova sulla sinistra del ritratto, che è stato identificato diverse volte con altrettanti ponti: c’è chi dice che sia Ponte a Buriano vicino ad Arezzo, altri sostengono che sia Ponte Vecchio a Lecco, mentre la teoria che proponiamo oggi lo vede identificato come il Ponte Gobbo di Bobbio.

Il ponte Gobbo (o ponte del diavolo) nel borgo di Bobbio (Piacenza - Emilia Romagna). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Il Ponte Gobbo (o del diavolo) di Bobbio

Un ponte tutto storto

Il realtà è questo ponte la prima cosa che molti ricordano di questo borgo, sia perché sono moltissime le foto in rete che lo ritraggono sia perché rimane impresso grazie alla sua inconfondibile silhouette.

Ma perché questo ponte è tutto gobbo e storto? E’ presto detto: la colpa è del diavolo!

No… non è vero… ma le leggende sono sempre più interessanti della realtà e quindi torniamo ancora al nostro Colombiano. Un giorno il Santo si vide avvicinare da un diavolo che gli promise di costruire un ponte a Bobbio in una sola notte, in cambio dell’anima della prima persona che lo avesse attraversato… lo sappiamo che questa leggenda vi sembra familiare, perché è la stessa che si racconta per un sacco di ponti e finisce sempre con l’astuto Santo che fa attraversare per primo un animale, gabbando così il diavolo.

Nel caso di Colombano l’animale in questione era un orso che il Santo aveva ammansito anni prima e la forma particolare del ponte era dovuta al fatto che il diavolo si fosse fatto aiutare nella costruzione da demoni di diverse altezze, che avevano sorretto ciascuno un’arcata della costruzione. Per finire questa storia il ponte è storto perché il nostro luciferino antagonista, dopo essere stato ingannato, si arrabbiò così tanto che diede una botta al ponte lasciandolo tutto storto.

Il ponte Gobbo (o ponte del diavolo) nel borgo di Bobbio (Piacenza - Emilia Romagna). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Ponte Gobbo con il borgo sullo sfondo
Madonnina sul Ponte Gobbo (o ponte del diavolo) nel borgo di Bobbio (Piacenza - Emilia Romagna). Foto sul blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
Madonnina sul Ponte Gobbo di Bobbio

Se invece stato cercando una ragione più plausibile per la forma del Ponte Gobbo, allora dovete sapere che nei secoli questa costruzione ha dovuto affrontare tutte le piene invernali del fiume Trebbia e non sempre ne è uscito vincitore, così è stato costruito e ricostruito più volte, dal tempo in cui Bobbio era un insediamento romano fino ad oggi, e ogni volta si è fatto il possibile per renderlo più robusto e sicuro, anche a discapito della sua simmetria.

L’ultima volta che il fiume Trebbia ha avuto la meglio sul povero ponte è stata il 28 gennaio del 1971 quando è crollato l’arco maggiore che però, in quell’occasione, è stato ricostruito esattamente com’era.

Il Santo motociclista

Visti tutti questi cedimenti è chiaro che San Colombano di certo non è il santo protettore dei ponti ma allora, questo irlandese arrivato nei territori Piacentini, di chi è il protettore?

Ebbene, potrà sembrarvi strano ma con la sua indole vagabonda e la sua propensione ai viaggi, sempre pronto a conoscere gente ovunque arrivasse, dal 2002 è stato ufficialmente nominato Santo protettore dei motociclisti. 

Adesso che lo sappiamo nessuno potrà fermarci dal chiedere ad una AI di farci un bel ritratto del Colombano a cavallo di una moto… ma rigorosamente vestito di bianco, come le tuniche sempre indossate dall’ordine dei colombaniani che si rifacevano alla tenuta druidica irlandese… tanto per restare in tema!

Per concludere questo gemellaggio tra Bobbio e l’Irlanda ci teniamo a ricordarvi che nel mese di luglio potrete assistere in questo borgo a diversi concerti di musica celtica e irlandese durante “Irlanda in musica”, una manifestazione che quest’anno giungerà alla sua 24° edizione!

Immagine di San Colombano patrono dei motociclisti creata con leonardo.ai per il blog di viaggi Nerd in Spalla: viaggiatori poco seri.
San Colombano nella nostra interpretazione via “Leonardo.ai

12 commenti

  1. E’ una zona che assolutamente non conosco, però la lettura del tuo articolo ha suscitato in me molta curiosità. Vediamo se riesco ad organizzare una puntatina da quelle parti!

  2. Non conoscevo affatto la storia di San Colombano! Mi ha davvero colpito ed è un peccato che non tutti la conoscono.. meriterebbe di più!

    1. Ammettiamo colpevolmente che neppure noi conoscevamo la sua storia e ci siamo informati solo grazie al giro a Bobbio, quindi è stata una piacevolissima sorpresa!

  3. Sono stata qualche volta a Bobbio ma non conoscevo tutte queste curiosità. La prossima volta guarderò sicuramente il ponte con un occhio diverso cercando i i rimandi alla Gioconda!

  4. Non conoscevo Bobbio né il caro Colombano, raccontato sempre con il vostro humor che adoro. La foto poi generata dall’AI mi ha fatta morire. Interessante anche il dibattito sul ponte della Gioconda si cui, alla fine, la vera risposta l’ha portata Leonardo nella tomba.

    1. E’ vero che la risposta non la sapremo mai… ma a noi questi dibattiti e queste teorie piacciono sempre tantissimo!

  5. Ho visto la foto del ponte di Bobbio e sono stata costretta a fermarmi a leggere: conosco la zona, ma non conoscevo tutte le magnifiche storie che la corredano. La prossima volta che capiterò in zona, la guarderò sicuramente con altri occhi!

  6. Bobbio la conosco molto bene, ci ho passato un’intera estate, quella della maturità, quindi conservo ricordi meravigliosi! Ancora oggi, grazie alla poca distanza rispetto a Pavia, è una meta che prendo spesso in considerazione e che ho il piacere di vedere, soprattutto durante la primavera e l’estate. E poi il Trebbia è un fiume spettacolare sia a livello naturalistico che per farci un bel bagno!

    1. Io concordo in pieno sulla balneabilità del Trebbia! Anni fa lo frequentavo di più per una questione di vicinanza, mentre adesso sono più orientata verso il Taro, ma il bagno in fiume è sempre un must di tutte le mie estati!
      Se ti va un giro naturalistico estivo in Val Taro con annesso bagno in fiume, conosco proprio la guida giusta!😘

  7. Bobbio è davvero una splendida cittadina. Ci torno sempre molto volentieri. Il vostro racconto però devo dire che mi ha permesso di conoscere aneddoti che ignoravo, molto interessante.

  8. Avevo sentito parlare di Bobbio ma non conoscevo tutte queste leggende, una tappa interessante però sia perché mi sembra molto gradevole ma anche per questi eventi in mood irlandese a cui sarebbe carino partecipare

  9. Interessante, sia il racconto che il video. Non conoscevo questa storia, come si vuole dire non si finisce mai di imparare.

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